
È difficile dirlo – specialmente nel fragore dei clackson che hanno invaso la 125ma, al confine meridionale di Harlem, dove frotte di studenti, newyorkesi e giornalisti si sono unite agli abitanti della zona per festeggiare la storica giornata – ma, in ultima analisi, quello che si è concluso alle 11 di questa sera con la diffusione della notizia della vittoria di Obama è stato un referendum non tanto sul 47enne senatore dell’Illinois, quanto su due protagonisti più defilati, ma non per questo meno cruciali: George W. Bush e il GOP.
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