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di Federica Fabrizzi
Amministrative 2009, i risultati delle elezioni provinciali. Una prima lettura
Visti i numeri in gioco, la tornata di elezioni provinciali appena conclusasi merita di essere analizzata con attenzione perchè può dare alcune indicazioni abbastanza interessanti, anche in merito al dibattito sulla necessità o meno di eliminare dall’ordinamento italiano l’ente provincia.
Le province al voto erano 62, il 56% del totale, sparse in 16 regioni, ma concentrate principalmente al centro-nord. Si partiva da una situazione di enorme vantaggio per il centrosinistra che, dopo il risultato eclatante delle consultazioni amministrative del 2004, governava 50 delle province interessate dal voto; delle rimanenti, 8 erano governate dal centrodestra ed una dalla Lega. In tre casi (Fermo, Barletta-Andria-Trani e Monza Brianza) si è votato per la prima volta.
I numeri in gioco
Il risultato finale vede uno spostamento complessivo in favore del centrodestra, spostamento che era sembrato netto all’indomani del primo turno e che è apparso ridimensionato dopo l’esito dei ballottaggi.
In 40 città la partita si è chiusa già al primo turno: 26 le province conquistate dal centrodestra (17 quelle strappate al centrosinistra) e 14 quelle mantenute dal centrosinistra.
In 22 casi è stato invece necessario fare ricorso ad un secondo turno di ballottaggio; si tratta di Cosenza, Ferrara, Parma, Rimini, Frosinone, Rieti, Savona, Milano, Ascoli Piceno, Fermo, Alessandria, Torino, Brindisi, Lecce, Taranto, Arezzo, Grosseto, Prato, Belluno, Rovigo, Venezia.
A confrontarsi nei ballottaggi sono stati ovunque il candidato di centrodestra e quello di centrosinistra, fatta eccezione per Crotone, dove il candidato del centrodestra è andato al secondo turno con il candidato di una lista civica, appartenente comunque all’area Pd. In 21 casi l’amministrazione uscente era di centrosinistra (a Fermo si votava per la prima volta) e pertanto il centrodestra si è trovato nella situazione di poter solo incrementare il numero delle città sottratte agli avversari, che alla fine sono state altre 8 (Crotone, Frosinone, Savona, Milano, Ascoli Piceno, Lecce, Belluno e Venezia). Nelle rimanenti 14 province il centrosinistra è riuscito a mantenere la guida dell’amministrazione.
Nel complesso, dunque, 34 province sono andate al centrodestra e 28 al centrosinistra.
(segue)
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