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NUMERO 20 - 21/10/2009

 Il potere amministrativo nella giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo

Un’analisi della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo appare oggi indispensabile in una riflessione sul potere amministrativo e sui rapporti tra politica ed amministrazione. E’ stata, infatti, definitivamente superata quella fase di scetticismo, che sottovalutava l’effetto della Convenzione dei diritti dell’uomo sull’ordinamento amministrativo nazionale, sul presupposto che l’oggetto della tutela sarebbe stato costituito da libertà negative, già ampiamente regolate dal dettato costituzionale.
Invero, la possibilità di adire direttamente la Corte di Strasburgo da parte dei cittadini ed il rafforzamento dei mezzi di esecuzione delle sue sentenze hanno costituito elementi volti a configurare la Corte come uno dei protagonisti delle vicende giuridiche dei singoli Stati aderenti alla Convenzione, con rilevanti influenze sul potere delle amministrazioni pubbliche.
E’ opportuno, perciò, proporre qualche riflessione introduttiva sulla cd. tutela multilivello dei diritti umani, connessa con i limiti al potere amministrativo, analizzando poi i casi concreti trattati dalla giurisprudenza per formulare, infine, qualche osservazione generale.
E’ bene, innanzitutto, precisare che l’articolazione del programma del convengo mi esenta dal dover affrontare funditus il problema della definizione/individuazione del potere amministrativo e dei suoi rapporti con le situazione giuridiche soggettive, dando per assodato che si tratti di una forza attribuita dalla Costituzione e dalla legge alle pubbliche amministrazioni per la realizzazione in concreto dell’interesse pubblico...
(segue)
 



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