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di Francesco Verrastro
Analisi e spunti di riflessione sulla relazione per l'anno 2009 del Garante per la protezione dei dati personali.
Con la recente pubblicazione della Relazione annuale per l’anno 2009, il Garante per la protezione dei dati personali ha svolto, come ormai di consuetudine, una riflessione sullo stato di attuazione del Codice in materia di dati personali, sull’attività del Garante, nonché sugli aspetti organizzativi dell’Ufficio. Dalla pubblicazione è possibile ricavare l’immagine di un’istituzione giovane (nata da poco meno di un quindicennio, con la legge 31 dicembre 1996, n. 675) che consolida in modo crescente l’impegno di promozione giuridica e culturale intorno al tema del privacy e rafforza una prassi della tutela attraverso numerosi provvedimenti specifici e puntuali.
Non privo di rilievo è il recente riconoscimento della protezione dei dati personali, intesa come diritto fondamentale, sancito dal Trattato di Lisbona (art. 7), esteso a tutti i settori di competenza dell’Unione, incluso quello relativo alla politica estera e di sicurezza comune. Il Trattato prevede inoltre espressamente che la protezione dei dati debba essere garantita da Autorità indipendenti.
Nel 2009 il numero complessivo dei provvedimenti collegiali si è avvicinato ai seicento. Quasi quattromila i quesiti, i reclami e le segnalazioni ai quali l’Ufficio ha dato risposta... (segue)
+ Garante per la protezione dei dati personali: Relazione 2009 (presentata il 30/06/2010)