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di Mauro Vaiani
Il portavoce dell'opposizione in Toscana (origine e primi passi di un istituto innovativo)
Westminster ha cessato da tempo di essere il parlamento più potente del mondo, ma continua a essere una fonte di riflessione su ciò che sono state e sono, oltre che di ispirazione su ciò che potranno essere, le assemblee elettive negli ordinamenti delle società aperte. Anche sistemi politici che hanno origini diverse o magari persino opposte ai principi del parlamentarismo inglese, quando cercano di rinnovarsi, attingono a piene mani al patrimonio e alle suggestioni del Westminster system, tanto che, per indicare i possibili miglioramenti, per esempio in termini di accountability, o nella direzione di un più responsible party system, in cui esistano sia effective leadership che loyal opposition, oltre a una capacità di prendere trasparenti decisioni bipartisan, vengono adottate spontaneamente proprio queste e tante altre espressioni della lingua inglese. Opposition speaker venne chiamato infatti, nel discorso pubblico, l'istituto del portavoce dell'opposizione, una delle principali innovazioni introdotte nella vita politica e istituzionale della Toscana dal nuovo statuto del 2004. Speaker e non leader, si precisò subito, perché il compromesso fra coloro che hanno voluto questo cambiamento e i difensori dello status quo, è stato difficile sin dall'inizio. Il primo esponente politico toscano ad assumere l'incarico di portavoce dell'opposizione è stato Alessandro Antichi. Con la chiusura della VIII legislatura 2005-2010 del Parlamento toscano, è giunto a termine il primo ciclo di vita di questa istituzione. Il portavoce dell'opposizione non solo è sopravvissuto a questi anni di rodaggio dell'istituto, cosa che non era affatto scontata, ma, sia pure entro i limiti e con gli aspetti problematici che discuteremo, si è rafforzato... (segue)
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