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NUMERO 11 - 01/06/2011

 Coordinare i Cal delle regioni: una proposta per il federalismo italiano

Siamo ormai prossimi al compimento del termine di dieci anni di vigenza della legge costituzionale n. 3/2001, contenente la riforma del Titolo V, Parte II, della Costituzione ed entrata in vigore, in seguito a referendum confermativo, l’8 novembre 2001. Nel nuovo assetto costituzionale del “sistema regionale delle autonomie locali” si inserisce il Consiglio delle Autonomie Locali, quale organo costituzionalmente necessario, la cui disciplina è rimessa all’autonomia statutaria delle Regioni: “In ogni Regione, lo statuto disciplina il Consiglio delle autonomie locali, quale organo di consultazione fra la Regione e gli enti locali” (art. 123, comma 4, Cost.). La nozione di “sistema regionale delle autonomie locali” sta ad indicare una articolazione dei rapporti tra regioni ed enti locali già presente nella legislazione ordinaria, ancor prima della riforma costituzionale. L’espressione era ed è tuttora contenuta nella rubrica dell’art. 4 del d.lgs. 267/00 (T.U.E.L.). Quest’ultimo aveva fortemente attenuato, innanzitutto, la portata del modello centralistico di cui all’art. 128 Cost. - per il quale l’ordinamento e la determinazione delle funzioni degli enti locali erano riservati alla legge dello stato - prevedendo un ampio margine di intervento per il legislatore regionale se non in materia di ordinamento, sempre riservato alla legge dello stato, certamente in tema di distribuzione delle funzioni in favore degli enti locali.... (segue)



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