Il disegno di legge n. 1542, presentato dal governo e attualmente in discussione in sede parlamentare, ha l’ambizione di riformare l’organizzazione amministrativa territoriale nel segmento che va dalla dimensione comunale a quella regionale, individuando i soggetti adeguati ad amministrare quel coagulo di interessi che hanno certamente un rilievo sovracomunale ma la cui cura si intreccia in modo intenso con quella riferita agli interessi dei singoli comuni. Infatti, sia le unioni dei comuni, sia le città metropolitane e sia le province vengono considerati tutti enti territoriali di secondo livello. Sulla base di questa premessa comune il disegno di legge separa l'area vasta, la cui definizione resta indefinita salvo riferirla esclusivamente alle province, dagli altri spazi territoriali in cui l'intreccio di interessi sembra venire accolto con maggiore precisione dal legislatore con conseguenti attribuzioni di funzioni... (segue)
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Sviluppo sostenibile e lotta alle diseguaglianze nella regolamentazione delle attività economiche
Antonio Blandini, Fabiana Massa Felsani e Gianfranco Alfano (11/09/2024)
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Gli eccessi della decretazione d’urgenza tra forma di governo e sistema delle fonti. (Osservazioni a margine di Corte cost., 25 luglio 2024, n. 146)
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Una sentenza necessaria per stabilire un punto di non ritorno. Corte cost. 146/2024 e l’equilibrio della forma di governo
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L’impatto dell’intelligenza artificiale in ambito giudiziario sui diritti fondamentali
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Dissoluzioni anticipate: considerazioni in chiave comparata in materia di scioglimento parlamentare
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Quer pasticciaccio brutto della «revoca implicita», che revoca non è
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