
Il voto europeo non è stato e, al tempo stesso, è stato un terremoto elettorale e politico. Non lo è stato quanto a un presunto crollo ulteriore della partecipazione al voto e a una presunta larghissima affermazione dei partiti anti-europei. Lo è stato invece per quanto riguarda gli equilibri interni, in negativo o in positivo, di molti paesi, compresa l’Italia, e per questa via gli equilibri futuri della stessa Unione Europea. Cerchiamo di spiegarci. Il tradizionale astensionismo, tipico di questo tipo di elezioni, non è aumentato, registrando la partecipazione complessiva il 43,1%, lo 0,1% in più rispetto alle elezioni del 2009. Se ciò è vero, occorre però notare che l’indicazione dei candidati alla presidenza della Commissione da parte delle principali famiglie partitiche europee non sembra avere caratterizzato particolarmente la campagna elettorale, portando a una maggiore personalizzazione e dunque intensificazione della stessa... (segue)
ITALIA - DOTTRINA
La discrezionalità del potere nella lotta al cambiamento climatico
Maralice Cunha Verciano (29/11/2023)
ITALIA - DOTTRINA
Crisi dello Stato democratico rappresentativo, partecipazione politica elettronica e consapevolezza della società civile
Laura Fabiano (29/11/2023)
ITALIA - DOTTRINA
Il pluralismo nazionale preso (democraticamente) sul serio
Gennaro Ferraiuolo (29/11/2023)
ITALIA - DOTTRINA
Welfare State e crisi
Damiano Fuschi (29/11/2023)
ITALIA - DOTTRINA
I Signori del Tech e la sfida sulle regole: il caso Amazon
Mario Midiri (29/11/2023)
ITALIA - DOTTRINA
L’attualità del principio di sussidiarietà
Giovanni Mulazzani (29/11/2023)
ITALIA - DOTTRINA
Il modello consultativo cinese
Laura Alessandra Nocera (29/11/2023)
Giurisprudenza - Italia - Consiglio di Stato -
Consiglio di Stato, Sentenza n. 1354/2023, Sull’ammissibilità nel processo amministrativo delle fonti confidenziali
(22/11/2023)