
La grave crisi economica in cui versa il nostro Paese induce a una riflessione sul suo impatto sui diritti fondamentali dell’individuo, primo tra i quali, evidentemente, in primis, il diritto alla salute, vieppiù seriamente pregiudicato dall’aumento dei costi dell'assistenza sanitaria, dall’invecchiamento demografico connesso a un aumento delle malattie croniche e della multimorbilità, da cui evidentemente deriva un incremento della domanda di prestazioni sanitarie, dalla carenza e dalla ripartizione non omogenea degli operatori sanitari e dalle correlate disuguaglianze nell’accesso all’assistenza sanitaria e nella fruizione delle relative prestazioni. I costi del sistema sanitario rappresentano, come noto, una voce di spesa tutt’altro che trascurabile all’interno del bilancio statale. Per questo motivo, uno dei temi più delicati all’ordine del giorno attiene alla necessità di contemperare la “scarsità” della risorsa-sanità con la garanzia dell’erogazione delle prestazioni sanitarie ai cittadini e agli stranieri soggiornanti sul territorio italiano, che discende direttamente dalla tutela costituzionale del “diritto alla salute”, di cui il diritto all’assistenza sanitaria costituisce attuazione. Il diritto alla salute, infatti, al pari degli altri “diritti sociali” e a differenza dei “diritti di libertà”, necessita di un intervento positivo dello Stato, che è tenuto a garantire le cure e, più in generale, le prestazioni che si rendano necessarie in ambito sanitario. Ai fini della presente riflessione, e limitatamente alla stessa, appare pertanto opportuno preliminarmente richiamare la duplice caratterizzazione - in senso “positivo” e in senso “negativo”- del diritto alla salute, per soffermarsi sui profili legati agli obblighi di assistenza sanitaria che gravano sullo Stato, con particolare riferimento alla relativa estensione agli stranieri (anche irregolari) soggiornanti sul territorio nazionale, e al ruolo a tal fine svolto dai centri di accoglienza. Il diritto alla salute è consacrato nell’art. 32 Cost. come “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, del quale la giurisprudenza costituzionale ha ripetutamente rimarcato il nucleo irriducibile, protetto dalla Costituzione come ambito inviolabile della dignità umana, che impone di evitare vuoti di tutela che possano pregiudicarne l’attuazione… (segue)
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