Con le due recenti sentenze nn. 79 e 170 del 2019 la Corte costituzionale è nuovamente intervenuta sul tema della delega legislativa, in relazione al suo concreto esercizio da parte del Governo. In entrambi i giudizi di costituzionalità, infatti, i rimettenti lamentano – inter alia – una violazione dell’art. 76 Cost. in termini di esercizio della delega non conforme alla volontà espressa dal legislatore nella legge di delega (c.d. eccesso di delega). Al di là del comune parametro di costituzionalità, le due sentenze della Corte possono essere lette e analizzate congiuntamente per due ordini di ragioni. In primo luogo, in entrambi i casi l’oggetto del giudizio è costituito da disposizioni di riorganizzazione amministrativa contenute in leggi di delega particolarmente ampie e ad oggetto plurimo: nel caso della sentenza n. 79/2019, si tratta della riorganizzazione dell’Associazione italiana della Croce rossa italiana (CRI); nel caso della sentenza n. 170/2019, si tratta della razionalizzazione delle funzioni di polizia ed in specie dell’assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri. In secondo luogo, in entrambi i giudizi la Corte perviene – rispetto alle censure sollevate con riguardo all’art. 76 Cost. – alla medesima conclusione di non fondatezza, per di più con argomentazioni assimilabili. Le due sentenze risultano peraltro interrelate laddove quella più recente (la n. 170/2019) esplicitamente richiama il “cuore” di quella precedente (la n. 79/2019), con il chiaro obiettivo di voler confermare l’interpretazione resa dalla Corte sul tema… (segue)
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