
In Ucraina si sono svolte, il 26 ottobre, le elezioni legislative con l’eccezione della Crimea, annessa alla Federazione Russa, e di larga parte del Donbass, controllata dagli insorti filorussi, regione in cui si trovano Donetsk e Lughansk. Dopo i disordini e gli scontri che hanno portato alla caduta dell’ex premier Yanukovich, ormai ribattezzata Euromaidan, il dato più significativo è stato sicuramente l’affluenza alle urne, molto bassa, in quanto si è attestata solo al 52.42%; questa, nonostante vada analizzata considerando la differente partecipazione al voto tra le zone dell’ovest dell’Ucraina, la cui popolazione è stata in larghissima maggioranza promotrice della deposizione di Yanukovich, e quelle dell’ est, russofone, ma non controllate dagli insorti, anche nella stessa regione di Kiev è rimasta al di sotto delle attese fermandosi al 55.86%, come in altre regioni tradizionalmente filoccidentali. Ancor prima dei risultati elettorali, il dato in questione mostra come l’Ucraina sia del tutto fuorché unita e la metà, o almeno gran parte dei cittadini ucraini non recatisi alle urne, mostri diffidenza verso le nuove autorità... (segue)
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