
Mercoledì 10 dicembre prossimo ricorre il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, adottata e proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948.Questo anniversario, che per l’Italia si sovrappone al 60° dell’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, induce ad alcune riflessioni, che peraltro muovono da entrambi i testi, circa i confini della dimensione costituzionale della disciplina dei diritti e delle libertà individuali. Dal 1948, dopo gli orrori della seconda guerra mondiale, l’Assemblea generale della neonata Organizzazione delle Nazioni Unite era riuscita ad approvare un testo di principi inneggiante alla libertà ed all’uguaglianza originaria di tutti gli uomini “in dignità e diritti” (art. 1). Questa Dichiarazione, ed il dibattito internazionale che ne ha accompagnato la gestazione, sono stati anche alla base della definizione nelle nuove costituzioni di molti stati di parti contenenti cataloghi di diritti e libertà fondamentali riconosciuti nel quadro di rinnovati ordini costituzionali dei poteri di governo ispirati al modello della democrazia rappresentativa. Tra questi è significativa l’esperienza dell’Italia, servita da esempio... (segue)
Dopo un difficile compromesso, fumata bianca al Consiglio europeo sui principali posti apicali nell'Unione europea
Carlo Curti Gialdino (03/07/3019)
Presentazione
Emilio Castorina, Pierpaolo M. Sanfilippo, Adriana Ciancio, Elisa D’Alterio e Giuseppe Chiara (27/01/2023)
L'ingresso della Croazia nella zona euro e nell’area senza frontiere interne: una tappa importante per l’Unione europea
Tanja Cerruti (25/01/2023)
I diritti umani alla frontiera del diritto
Renzo Dickmann (25/01/2023)
Con il procedimento di determinazione dei LEP (e relativi costi e fabbisogni standard) la legge di bilancio riapre il cantiere dell’autonomia differenziata
Giulio M. Salerno (11/01/2023)