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NUMERO 21 - 09/08/2023

Dal governo Draghi al governo Meloni: diversa maggioranza stessi problemi. Anzi, forse, qualcuno in più

Poco più di un anno fa (il 20 luglio 2022) si consumava la fine del Governo più tecnico di sempre per motivazioni squisitamente politiche. Pur avendo ottenuto la fiducia - su una risoluzione presentata da Pier Ferdinando Casini – Mario Draghi decise per le dimissioni irrevocabili dopo che il Centrodestra gli aveva notificato che avrebbe proseguito l’esperienza governativa solo senza il Movimento 5Stelle. Il suo discorso fu molto netto e la domanda alla sua maggioranza ancor più chiara: chiese ai partiti “il coraggio e l’altruismo” di ricostruire il patto di governo. “Siete pronti a riscriverlo?” chiese per ben quattro volte. La risposta fu altrettanto netta: Lega e Forza Italia si astennero. Così, pur avendo ottenuto la fiducia con 95 voti (superato il tetto fissato a 67 su 133 presenti e votanti), si realizzava la tempesta perfetta: fiducia ottenuta in Parlamento, come richiesto dal Capo dello Stato, ma dimissioni “politiche”. Il governo tecnico, infatti, avrebbe avuto la maggioranza anche senza i Cinque Stelle ma non avrebbe più potuto qualificarsi governo di unità nazionale. Di qui, probabilmente, la decisione di Draghi di porre fine alla sua esperienza governativa. L’allora leader dell’unico partito di opposizione, Giorgia Meloni, intuì che era arrivato il momento propizio per spiccare il volo e così – sostanzialmente in solitaria - chiese e alla fine ottenne le elezioni e in seguito ad un notevole successo elettorale personale, oltrechè del Centrodestra, è dal 22 ottobre 2022 Presidente del Consiglio. Presto dunque per fare bilanci. Certamente, invece, si possono analizzare le linee essenziali della politica internazionale ed interna che paiono già ben delineate e altrettanto certamente si può valutare se il peso delle eredità prese in carico (attuazione del PNRR e super bonus ad esempio) costituiscono condizionamenti effettivamente frenanti la sua azione ora e per il futuro. Allo stesso modo si può valutare se i problemi di cui si prometteva una pronta soluzione (immigrazione e politica europea ad esempio) sono o meno effettivamente nell’agenda e come... (segue)



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