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NUMERO 16 - 24/08/2011

 Modifiche alla manovra finanziaria del 12 agosto 2011

La manovra va preservata nei saldi complessivi; l’aggiustamento dei conti pubblici decisa dal Consiglio dei Ministri è condizione indispensabile e minimale per ridare credibilità al Paese realizzando la necessaria parità di bilancio nel 2013. La manovra si concentra sulle correzioni economiche (riduzioni di spesa per il 60%, maggiori entrate per circa il 40%), trascurando che la speculazione sui titoli del debito pubblico italiano si è scatenata, non certo per un’improbabile vulnerabilità della struttura economica italiana, quanto per la debolezza del Governo, per l’inaffidabilità della politica, per le sue tante incertezze e contraddizioni che ne ostacolano il funzionamento, per i ritardi che hanno ritardato le riforme. A parte alcuni marginali interventi sui costi della politica (il più significato è quello delle Province e dell’accorpamento dei Comuni piccoli), insufficienti sono le azioni mirate al recupero della credibilità istituzionale e alla capacità di controllo della spesa pubblica attraverso riforme radicali: (segue)



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