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Venezuela - Le violenze in Venezuela fra le proteste dovute alla carenza di beni primari i e la questione Lopez
In un contesto già abbastanza difficile da capire e da raccontare senza cadere in semplificazioni azzardate, qual è il Venezuela post-chavista, il limite fra le ragioni dei molti, che ormai da tre settimane protestano contro il governo di Nicolàs Maduro, e la capacità di un singolo, come Leopoldo Lopez, di venire alla ribalta, appare sempre più sfumato. I cittadini venezuelani, specie giovani con un’alta istruzione e disoccupati, hanno invaso le strade del paese decisi a far sentire la propria voce contro criminalità e corruzione dilaganti, carenza di prodotti di base come latte e carta igienica, blackout frequenti e inflazione galoppante oltre il 50%. Le proteste, cominciate il 2 febbraio sull’Isola di Margarita, nei giorni successivi si sono estese all’intero territorio venezuelano. L’apice della tensione è stato raggiunto a Caracas il 12 febbraio, quando tre persone (due manifestanti e un membro di un collettivo filogovernativo) sono state uccise a colpi di arma da fuoco negli scontri scoppiati al termine di una manifestazione durante la quale si chiedevano le dimissioni di Maduro... (segue)
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