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Con Legge 6 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione” il nostro legislatore, in ritardo rispetto ad iniziative analoghe assunte da altri paesi europei, ha adottato una puntuale disciplina finalizzata alla introduzione di principi e regole nuovi per la lotta alla corruzione nella P.A. La corruzione nel settore pubblico, che da decenni costituisce una vera e propria piaga sociale, è divenuta negli ultimi anni – complice certamente la crisi economica che ha investito il Paese e l’esasperazione da più parti avvertita rispetto all’incapacità dell’autorità pubblica di dare risposte ai bisogni dei cittadini e degli operatori economici – un tema centrale del dibattito internazionale con evidenti ricadute nell’ordinamento interno che hanno condotto alla adozione della L. 190/2012. Il presente contributo mira ad offrire una riflessione critica sulla disciplina introdotta dalla L. 190/2012 e dai successivi decreti attuativi che assuma quale punto di osservazione prioritario quello del rapporto fra scelte (politiche) di anticorruzione ed esercizio della funzione amministrativa. Si ritiene, infatti, che la riforma da ultimo introdotta che - come si dirà nel corso della trattazione - propone un approccio nuovo (che potremmo definire metagiuridico) al tema della prevenzione e repressione delle condotte corruttive, non sempre si integra coerentemente con i principi generali in tema di organizzazione della P.A., con le norme sullo status e la responsabilità dei funzionari e dirigenti pubblici, nonché infine con il dato concreto delle condizioni effettive in cui operano gli uffici e gli organi della P.A. (dato quest’ultimo non trascurabile soprattutto se si vuole accedere ad un approccio nuovo, per l’appunto metagiuridico, al problema). L’analisi si propone anche di giungere ad un primo bilancio della riforma che tenga conto, oltre che delle norme introdotte dalla L. 190/2012, anche dei rilievi critici messi in evidenza dalla Commissione U.E. che, con propria relazione del 3 febbraio 2014 al Parlamento Europeo, ha fatto il punto sullo stato della lotta alla corruzione negli Stati membri... (segue)
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