I membri della Corte suprema del Canada fin dall’anno della sua istituzione, avvenuta nel 1875, sono nominati con una procedura caratterizzata dall’assenza di norme scritte e dall’ampia discrezionalità riconosciuta all’esecutivo nell’individuazione dei futuri giudici. Non deve sorprendere dunque che, soprattutto a partire dall’entrata in vigore della Canadian Charter of Rights and Freedoms, quando la Corte suprema è passata dal ruolo di mero “arbitro” dell’assetto federale dello stato a quello di giudice costituzionale tout court, il processo di judicial appointment sia divenuto bersaglio di critiche sotto molteplici aspetti. Ciò che, invece, può stupire l’osservatore è il fatto che le proposte di riforma abbiano interessato vari aspetti della procedura, che vanno dalla mancata partecipazione del legislativo dal procedimento, alla totale assenza di trasparenza nello stesso, ma non abbiano avuto come obiettivo, perlomeno esplicito, quello di incrementare l’apparato di garanzie a tutela dell’indipendenza dell’organo. Il nostro intento sarà quindi quello di individuare, con l’ausilio degli strumenti della comparazione, i fattori che consentono alla Corte suprema canadese di essere considerata un punto di riferimento dai costituzionalisti di tutto il mondo, nonostante nella scelta dei membri del Collegio, il governo goda di una pressoché assoluta discrezionalità. Il nostro studio inizierà da una ricostruzione del quadro normativo in materia di nomina dei giudici supremi nell’ordinamento canadese. Di seguito, nel paragrafo 3, si ripercorreranno le modalità seguite per la nomina dei giudici dal 2004 ad oggi. Nel paragrafo 4 si cercherà di dimostrare la sostanziale ininfluenza della “unfettered discretion” di cui gode l’esecutivo nella scelta dei giudici supremi sull’indipendenza e sul corretto funzionamento dell’organo; contestualmente si proverà a mettere in luce quei fattori che giustificano il prestigio, nazionale ed internazionale, di cui la Corte canadese gode. Successivamente, nel paragrafo 5, si cercherà, tramite un’indagine comparata ad ampio raggio, di abbozzare una classificazione delle procedure di nomina dei giudici costituzionali, al fine di valutare se la procedura canadese costituisca una anomalia nel quadro degli ordinamenti democratici. Il paragrafo 6, elaborando i dati emergenti dall'analisi comparatistica, pone l’attenzione sulla differenza esistente tra le due grandi famiglie di sistemi giuridici in merito alla selezione dei membri dell’intera organizzazione giudiziaria: nei paesi di civil law la procedura di selezione è infatti parte integrante del sistema di garanzie a tutela del potere giudiziario e fonte di legittimazione dello stesso, mentre nei paesi di common law le corti radicano la loro legittimazione principalmente su un altro terreno, che sarà nostro compito analizzare. Nondimeno, i dati emersi dall’analisi comparata impongono, come si tenterà di illustrare nel paragrafo conclusivo, di riflettere su una riforma della procedura utilizzata in Canada, in quanto oramai difficilmente compatibile con una Corte che voglia definirsi indipendente... (segue)
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