
Due sono le ragioni della crescente disaffezione, se non della ostilità, verso le Istituzioni Europee: il convincimento, sempre più diffuso, della inadeguatezza dei vincoli fiscali ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi della piena occupazione e del benessere sociale, espressamente indicati nel TUE come alcune delle ragioni che giustificano l’Unione; l’insofferenza verso la proliferazione incontrollata di una legislazione sovrabbondante ed invasiva in quasi tutti gli ambiti della vita dei cittadini e delle imprese degli Stati membri (e che quest’ultima non sia meno urgente della prima lo dimostra la Brexit). Le riflessioni che seguono sono dedicate alla disamina della seconda questione, mentre il problema della governance fiscale resta affidato agli studiosi di economia… (segue)
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Dal bicameralismo “in teoria” al monocameralismo “in pratica”
Giuliaserena Stegher (21/05/2025)
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Il ricorso straordinario al Capo dello Stato: uno strumento alternativo alla giurisdizione. Dalla Corte costituzionale all’adunanza plenaria n. 11/2024
Martina Carrato (20/05/2025)
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L’espressione del pensiero politico: comunicazione, propaganda, pubblicità
Concetta Giunta (20/05/2025)
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Il territorio come “attore” di sviluppo socio-economico
Antonino Mazza Laboccetta (20/05/2025)
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Bridging the global biodiversity finance gap
Maria Irene Rizzo (20/05/2025)
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Le addizioni di sistema. A proposito di interventi manipolativi e silenzi legislativi
Silvia Talini (20/05/2025)
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Microcredenziali e “certificazioni” delle competenze dei lavoratori nella prospettiva dell’apprendimento permanente
Silvia Ciucciovino (20/05/2025)
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La partecipazione sindacale nel prisma dell’A.I. Act e delle trasformazioni tecnologiche
Giovanni Guglielmo Crudeli (20/05/2025)