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NUMERO 18 - 10/06/2020

 Le radici storiche dell'autonomia in Friuli, Venezia Giulia, Istria, Fiume e Dalmazia

Abstract [It]: Le vicende della specialità regionale del Friuli Venezia Giulia si possono correttamente comprendere soltanto se calate all’interno della tormentata storia del confine orientale nel Novecento, a partire dall’esperienza asburgica di inizio secolo, al passaggio alla sovranità italiana e fino agli scontri geopolitici che vissero quelle terre nel lustro 1943-1947, rivendicate dagli italiani quanto dai partigiani titini. Nel mentre in cui l’Assemblea Costituente operava le sue scelte, a Parigi si consumava la perdita dell’Istria, di Fiume e di Zara, oltre alla nascita del Territorio Libero di Trieste e allo smembramento della provincia goriziana. Il Costituente fu così costretto ad inventarsi una regione artificiale, unendo il Friuli alla Venezia Giulia, nella (vana) speranza di poter recuperare in futuro le terre perdute e con la contestuale preoccupazione di dover far convivere la presenza di minoranze ed ideologie. Se il resto dell’apparato statale veniva suddiviso in Regioni a statuto ordinario e quattro a statuto speciale, il Friuli Venezia Giulia veniva relegato nelle disposizioni di attuazione della Costituzione, in un limbo di provvisorietà che l’ha resa, in età repubblicana, la più ordinaria delle regioni a statuto speciale.

 

Abstract [En]: The events of the regional specialty of Friuli Venezia Giulia can only be correctly understood if we are able to identify with the tormented history of the eastern border in the twentieth century, starting from the Habsburg experience of the beginning of the century, to the arrival of the Italian sovereignty and up to the geopolitical clashes that lived those lands in the luster 1943-1947, claimed by the Italians as much as by the Titian partisans. While the Constituent Assembly made its choices, the loss of Istria, Fiume and Zara was taking place in Paris, as well as the birth of the Free Territory of Trieste and the dismemberment of the province of Gorizia. The Constituent was thus forced to invent an artificial region, joining Friuli to Venezia Giulia, in the (vain) hope to be able, in the future, to recover lost lands and with the simultaneous apprehension to bring together the presence of minorities and ideologies. If the rest of the state apparatus was divided into Regions with ordinary statute and four of these with special statute, Friuli Venezia Giulia was relegated to the provisions implementing of the Constitution, in a limbo of provisional arrangements that made it, in Republican age, the most ordinary regions with special status.

 

Sommario: 1. Il cuore antico del confine orientale. 2. I dissidi sulla denominazione, l’identificazione del territorio. 3. La meno speciale delle Regioni a statuto speciale.



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