La Camera dei deputati nella seduta del 21 dicembre 2023 respinge, con un voto ad ampia maggioranza (184 contro 72) la proposta di legge che reca l’autorizzazione alla ratifica dell’accordo che modifica il trattato istitutivo del meccanismo europeo di stabilità fatto a Bruxelles il 27 gennaio e l’8 febbraio del 2021. L’Italia è l’unico paese sottoscrittore del trattato che non lo ha ancora ratificato. Questa mancata ratifica ne impedisce l’entrata in vigore. Il voto negativo ha avuto ad oggetto proposte di legge (AC 712 e AC 722) di iniziativa parlamentare, presentate da esponenti dell’opposizione, che riproducono tuttavia integralmente il testo del trattato firmato (nella versione ufficiale in lingua italiana) dai 19 governi dell’area euro. Un disegno di legge di autorizzazione alla ratifica del trattato allegato ai sensi dell’articolo 80 della Costituzione, che si limita oltre a ciò al semplice ordine di esecuzione. Questo voto preclude per sei mesi l’esame del trattato alla Camera. Nulla impedirebbe tuttavia al Governo di sottoporre al Senato, con una propria iniziativa legislativa, l’autorizzazione alla ratifica di un identico testo, magari accompagnata, nel disegno di legge, da disposizioni che, oltre l’ordine di esecuzione, disciplinino, ad esempio, anche le modalità con cui si forma e si costruisce all’interno delle istituzioni italiane la posizione che i rappresentanti italiani sono chiamati ad esprimere negli organi decisionali del MES. Questo nasce (il 27 settembre del 2012) come strumento non dell’Unione europea, ma “degli Stati la cui moneta è l’euro”; sulla base di un accordo internazionale (che il trattato respinto dalla Camera vuole modificare) che disciplina obiettivi, la dotazione finanziaria nonché modalità di funzionamento di questo organismo, tutte nelle mani degli Stati membri… (segue)
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