stato » dottrina
-
di Gabriele Maestri
Rifiuti simbolici: i contrassegni ricusati e l'evoluzione normativa
A meno di venti giorni dall’apertura delle urne per il rinnovo del Parlamento, è in pieno svolgimento una campagna elettorale certo non caratterizzata da toni “bassi” e improntati al fair play da parte dei soggetti che vi partecipano. Azioni eclatanti e relative polemiche hanno riguardato anche il primo momento pubblico del procedimento preparatorio, ossia il deposito dei contrassegni elettorali e il loro esame da parte del Ministero dell’interno; quel passaggio, peraltro, da sempre attira l’attenzione dei media, per la varietà dei simboli presentati e per le vicende legate ad alcune esclusioni, specie se esse producono conseguenze di un certo peso. Ora, è innegabile che, in occasione della presentazione dei contrassegni di quest’anno – avvenuta tra l’11 e il 13 gennaio – l’interesse mediatico sia stato notevole, soprattutto per il deposito di alcuni emblemi che hanno “clonato” quelli delle forze politiche nate più di recente, in particolare quelle legate a Beppe Grillo, Antonio Ingroia e Mario Monti: ciò ha permesso di mantenere alta l’attenzione sulla fase relativa agli emblemi fino almeno al termine dell’esame da parte del Viminale. Questo contributo è l’occasione per analizzare nel dettaglio, più che i singoli episodi di ricusazione, l’applicazione pratica delle norme che si sono considerate via via e hanno costituito la base per le decisioni prese dalla Direzione centrale per i servizi elettorali del Ministero dell’interno e dall’Ufficio elettorale centrale nazionale presso la Corte di cassazione (che ha confermato per intero quando deciso dal Ministero). Trattandosi di una materia in cui le regole da applicare sono relativamente poche e, in alcuni casi, lasciano spazio a un apprezzamento almeno parzialmente discrezionale e soggettivo, l’analisi degli emblemi che non sono stati ammessi – e il confronto con quelli eventualmente presentati in sostituzione – permette di dare maggiore concretezza alle norme, per una loro migliore applicazione in futuro... (segue)
ITALIA - DOTTRINA
Festina lente. Considerazioni sui ritardi nell’elezione parlamentare dei giudici costituzionali
Antonino Amato (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
La democrazia digitale (o e-democracy) nello spazio cibernetico: inquadramento teorico e profili applicativi
Omar Caramaschi (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Considerazioni sulla forma di Stato europea
Alberto Lucarelli (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
L’equità intergenerazionale nel sistema delle fonti del diritto internazionale
Manfredi Marciante (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Articolo 11 della Costituzione, recente giurisprudenza e diritto dell'Unione europea. Una norma che “compare” e “scompare”?
Bruno Nascimbene (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Le sezioni staccate dei Tribunali Amministrativi Regionali tra soppressione e trasformazione “de iure condendo”
Vera Parisio (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Il mancato coordinamento tra programmazione dei fabbisogni e procedure di reclutamento dei professori e dei ricercatori universitari
Valentino Sticchiotti (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Colpa penale e telemedicina nel quadro degli obblighi di incriminazione nella CEDU
Gianmarco Bondi (16/12/2025)