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NUMERO 12 - 11/06/2014

 La motivazione della legge. Brevi considerazioni sui contenuti della motivazione degli atti normativi del Governo e sulla previsione della sua obbligatorietà

La questione della opportunità o della obbligatorietà della motivazione della legge (e degli atti normativi in generale) è stata perlopiù dibattuta con riferimento alla disamina delle diverse esigenze che la stessa dovrebbe soddisfare. Gli studiosi che si sono occupati dell’argomento (a dire il vero in numero ridotto rispetto a quello che era lecito attendersi per un tema così rilevante) si sono, in particolare, dedicati all’esame dei valori costituzionali che la motivazione della legge dovrebbe integrare, al fine di scrutinare, secondo tale prospettiva, l’opportunità della previsione della sua necessità, ma hanno trascurato di analizzare i suoi (possibili) contenuti (pur con qualche notevole eccezione). Con il presente studio tenteremo di colmare tale lacuna e ci dedicheremo, quindi, alla disamina della possibile struttura della motivazione degli atti normativi in genere (ma con particolare attenzione a quelli del Governo), al fine di giudicare la coerenza e l’adeguatezza del vigente e pertinente sistema di regole e di verificare, quindi, la necessità e l’opportunità di un’esplicita previsione della sua obbligatorietà. Ci occuperemo, in particolare, di identificare i contenuti della motivazione che deve sorreggere un atto normativo, distinguendo quelli che attengono all’esercizio del potere (e che ne costituiscono, quindi, giustificazione e legittimazione) da quelli che, invece, afferiscono al merito della scelta operata dal decisore (e, in particolare, dal Governo), riferendo i diversi profili motivazionali alle differenti tipologie di atti normativi governativi, senza trascurare l’analisi della disciplina vigente che ne regola l’adozione... (segue)



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