Il riconoscimento dell’eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge - oggi scolpito nell’art. 3 Cost., ma già contenuto nelle costituzioni liberali dell’ottocento e, tra queste, nell’art. 24 dello Statuto Albertino - è uno dei principi fondamentali di un sistema democratico e traduce l’esigenza primaria di assicurare parità di trattamento ai cittadini in situazioni uguali. Il diritto dovrebbe ricevere un’applicazione uniforme e prevedibile al fine di assicurare la parità di trattamento ai soggetti dell’ordinamento, fornendo loro la consapevolezza che casi analoghi riceveranno in sede giudiziaria la stessa sorte. Un’effettiva eguaglianza, infatti, può raggiungersi soltanto in presenza di un diritto connotato da un sufficiente grado di certezza, il che non è affatto semplice o scontato, ma richiede, da un lato, che le norme giuridiche siano scritte in modo da non lasciare adito a dubbi e tale da avere un significato inequivoco, dall’altro, che le stesse siano interpretate in modo uniforme e senza oscillazioni. La prima esigenza è rivolta a chi esercita la funzione legislativa, mentre la seconda esigenza, essenziale quanto la prima considerato che le intese politiche e le conseguenti scelte legislative costituiscono il frutto di compromessi che non sempre portano alla redazione di testi normativi chiari e dal significato univoco, è rivolta a chi esercita la funzione giurisdizionale. La certezza del diritto, pertanto, non è una caratteristica immanente al sistema, ma un traguardo, connotato da elevata complessità, al quale l’intero ordinamento, anche nella sua articolazione giurisdizionale, deve tendere, atteso che, per un verso, il corpus normativo non è sempre coerente e completo, per altro verso, le norme non sempre fanno riferimento a concetti monosemici e determinati. Di qui, la straordinaria importanza della funzione nomofilattica svolta dalle magistrature apicali e la nitida ratio a base delle riforme degli ultimi anni finalizzate ad accrescerne l’efficacia e, quindi, a connotare il diritto di maggiore certezza per il perseguimento dell’essenziale principio di eguaglianza... (segue)
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