Il contenzioso costituzionale introdotto in via principale ha vissuto, in questi ultimi anni ed a seguito della revisione del Titolo V della Costituzione, un significativo incremento in linea con le incertezze provocate dal nuovo riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni.
Una delle materie che maggiormente ha occupato i lavori della Consulta, favorendo un andamento a dir poco “altalenante” nelle pronunce via via emanate, è stata senza dubbio quella riconducibile alla tutela dei valori ambientali. Al proposito, occorre difatti segnalare come non si sia delineata, nel complesso degli ultimi sette anni, una giurisprudenza costituzionale omogenea ed uniforme. Al contrario, complice di ciò l’assenza di indicazioni costituzionali di portata “sostanziale” rispetto alla dimensione ambientale, la “materia” ambiente ha vissuto il travaglio di una turbolenta ed incessante contesa tra Stato e Regioni circa i presupposti delle rispettive prerogative normative. L’elevazione del concetto di ambiente al rango di “valore costituzionale”, operata dalla Corte costituzionale già da prima della revisione del 2001, se da un lato ha contribuito a porre al centro delle dinamiche di produzione normativa preoccupazioni che all’epoca della Costituente non sembravano percepite nelle loro esatte dimensioni, rimediando dunque ad un vuoto “evidente” del tessuto costituzionale, ha dall’altro lato, paradossalmente, favorito la “destrutturazione” della materia ambientale, sublimandola nella “metafisica” dei valori, e finendo per confortare le più ampie e diversificate ricostruzioni giuridiche. Il fatto che la Costituzione si sia “accorta” dell’ambiente solo in sede di ripartizione delle attribuzioni legislative, affidando allo Stato la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema ed alle Regioni la valorizzazione dei beni ambientali, oltre che presentare qualche difetto di simmetria, non ha peraltro contribuito ad alleviare le incertezze. Al contrario, l’assenza di un’espressa menzione dell’ambiente tra i valori fondamentali, sembra piuttosto aver condotto ad agganciare e confondere il valore con la materia, alterando conseguentemente la funzione sia dell’uno che dell’altra.
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