
Signor Ministro della Difesa,
Autorità civili e militari,
Signor Presidente dell'Associazione Combattenti della Guerra di Liberazione inquadrati nei reparti regolari delle Forze Armate,
Cari reduci di Monte Lungo,
Sindaci dei Comuni della Provincia di Caserta decorati per i fatti della Resistenza,
celebriamo quest'anno presso questo simbolico Sacrario di Monte Lungo, il 64° anniversario del giorno della Liberazione dall'occupazione nazi-fascista e della Riunificazione della nostra Italia.
La celebrazione del 25 aprile deve diventare finalmente - voglio ribadirlo nel modo più netto - occasione di ricordo, di riconoscimento, di omaggio per tutte le componenti di quel grande moto di riscatto patriottico e civile che culminò nella riconquista della libertà e dell'indipendenza del nostro paese : per tutte le sue componenti, viste e onorate nella loro unitarietà. Parlo della componente rappresentata dalla lotta, dalle azioni di guerra e di guerriglia, delle formazioni partigiane.
Parlo della componente rappresentata dal tributo di solidarietà e di sacrificio delle popolazioni nelle regioni occupate. E parlo della componente rappresentata dalle prove di dignità, di volontà combattiva e di eroismo dei nostri militari. Se nel passato quest'ultima componente è rimasta in ombra, a ciò si sta già da anni ponendo riparo, valorizzando fatti ed episodi di grande significato. E' questo il senso della mia presenza oggi qui e due anni orsono, per il 25 aprile, a Cefalonia, e fu il senso della presenza del mio predecessore, Carlo Azeglio Ciampi, in diverse circostanze, sia a Mignano Monte Lungo sia nell'isola greca che fu teatro di fulgidi esempi di senso dell'onore da parte dei nostri militari espostisi senza cedimenti a un tragico destino di repressione sanguinosa.
Il contributo dei militari al moto della Resistenza è racchiuso nelle cifre degli 87 mila caduti nella guerra di Liberazione, caduti combattendo nelle stesse formazioni partigiane e soprattutto nelle unità del rinato Esercito italiano operanti in guerra insieme con le Forze Alleate. Mi riferisco, a questo proposito, al 1° Raggruppamento motorizzato del Regio Esercito, che si costituì il 28 settembre 1943 con l'apporto del 67° Reggimento di Fanteria Legnano, del 51° Battaglione Allievi Ufficiali Bersaglieri, e di altri reparti ancora, e fu posto al comando del gen. Dapino. Nacque di lì la "unità di élite" che i Comandi alleati - dopo la dichiarazione di guerra alla Germania da parte del governo Badoglio e l'attribuzione all'Italia dello status di paese cobelligerante - consentirono e vollero che partecipasse alle operazioni di guerra al fianco delle forze anglo-americane.
E la prima prova fu precisamente la battaglia di Monte Lungo. La battaglia dell'8 dicembre 1943, che fu segnata da splendidi successi e poi da contrattacchi tedeschi e conseguenti ripiegamenti, che costarono 47 morti, 102 feriti e 151 dispersi. Otto giorni dopo, la seconda battaglia e la conquista di Monte Lungo, in piena integrazione con i reparti Alleati. Fu, si è detto con nobile espressione, "il battesimo di sangue del rinato Esercito italiano".
Ho prima di venir qui voluto ripercorrere belle testimonianze e ricostruzioni storiche dedicate alla battaglia di Monte Lungo. E mi ha colpito e commosso il quadro che ne emerge di splendide manifestazioni di amor di patria, di eroismo collettivo e individuale, pur nella debolezza degli armamenti disponibili. Mi si permetterà di ricordare, per rendere onore a tutti i caduti, due soltanto di essi, la medaglia d'oro alla memoria - la prima dell'Esercito della nuova Italia - sottotenente Giuseppe Cederle, e con lui, altra medaglia d'oro, il tenente cappellano Don Luigi Pezzoli.
Lo straordinario valore - militare, morale e politico - per l'Italia e per il suo futuro, della battaglia di Monte Lungo, fu attestato dal generale Clark, comandante della V° Armata americana, con le seguenti parole : "Questa azione dimostra la determinazione dei soldati italiani a liberare il loro Paese dalla dominazione tedesca, determinazione che può servire come esempio ai popoli oppressi d'Europa".
(segue)
Regolamento recante modifiche al regolamento di organizzazione del Ministero della cultura di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 dicembre 2019, n. 169
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