Il 4 gennaio 2013 è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la legge 24 dicembre 2012, n. 234 “Norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea.” Il provvedimento – che era stato approvato definitivamente dalla Camera dei deputati, in terza lettura, il 27 novembre 2012 – stabilisce, abrogando la legge n. 11 del 2005, il nuovo quadro generale per l’intervento del Parlamento, del Governo, delle regioni e degli altri attori istituzionali ai fini della formazione della posizione italiana nella fase di predisposizione degli atti e delle politiche dell'Unione europea e dell’adempimento degli obblighi discendenti dall’ordinamento europeo. La legge n. 234 costituisce una delle più rilevanti riforme di sistema approvata nella XVI legislatura ed è – dato significativo - in grandissima parte il frutto dell’iniziativa legislativa parlamentare e di una riflessione approfondita svolta dalle Commissioni per le politiche dell’Unione europea di Camera e Senato che aveva già prodotto un adeguamento degli strumenti per l’intervento del Parlamento negli affari europei sia sul piano legislativo sia su quello delle procedure e prassi parlamentari. L’impianto e l’articolazione complessiva della legge sono stati in larghissima misura definiti nel corso dell’esame in prima lettura alla Camera dei deputati, concluso, con l’approvazione all’unanimità il 23 marzo 2011. Il Senato, nel corso della seconda lettura, chiusa con voto all’unanimità, il 23 ottobre
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