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di Giammaria Milani
Il Tar Lombardia boccia l’internazionalizzazione 'a senso unico' dell’Università: annullata la delibera del Politecnico che prevedeva l’uso esclusivo dell’inglese per lauree magistrali e dottorati
+ TAR Lombardia, sent. n. 1348/2013
Il Tar della Lombardia con la sentenza n. 1348 del 25 maggio 2013 ha annullato una recente delibera del Politecnico di Milano che era stata impugnata da diversi docenti della struttura in quanto, imponendo l’insegnamento esclusivamente in inglese per i corsi di laurea magistrale e i dottorati, avrebbe leso alcuni principi costituzionali,
in primis l’ufficialità della lingua italiana, la libertà di insegnamento e il diritto allo studio, nonché norme di grado primario in materia di insegnamento universitario. Il Tar, nel decidere sul ricorso, afferma che la tendenziale e auspicabile internazionalizzazione dell’istruzione e della ricerca non può essere intesa in contrasto con la nostra Costituzione e con le leggi in materia di insegnamento universitario. Per arrivare a questo risultato, il Tribunale amministrativo costruisce una solida rete le cui maglie sono costituite dai principi costituzionali e dalle leggi in materia che, se lette in maniera combinata, disegnano una via all’internazionalizzazione che è assolutamente distante dalla strada che invece aveva iniziato a percorrere il Politecnico di Milano, parte resistente di questo ricorso. Analizziamo dunque la decisione del Tar partendo proprio dai principi costituzionali che secondo il nutrito gruppo di ricorrenti sarebbero stati violati dalle misure prese dal Politecnico per favorire l’internazionalizzazione. Innanzitutto, il primato dell’italiano come lingua ufficiale dello Stato. Pur riconoscendo immediatamente che «le norme della Costituzione non contengono una diretta affermazione dell’ufficialità della lingua italiana», il Tribunale amministrativo si affretta ad affermare come tale principio sia nondimeno ricavabile in maniera indiretta dallo stesso testo costituzionale, così come da leggi costituzionali e ordinarie e da sentenze della Corte costituzionale... (segue)
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