L’assetto organizzativo dell’amministrazione pubblica si caratterizza, oggi, per una notevole frammentazione. Non occorre soffermarsi sulle origini del fenomeno. E’ innegabile che lo si debba in parte ad alcuni principi fondamentali accolti dalla Costituzione, fra cui quello democratico-pluralistico e quello autonomistico. Anche l’efficienza e l’efficacia, quali proiezioni del principio di buon andamento, hanno concorso al proliferare di soggetti e strutture a vocazione specialistica nell’ambito pubblico, in modo da fare il più possibile corrispondere i caratteri organizzativi ed operativi con la natura dei compiti da svolgere. Ma è altrettanto evidente che da tempo si sia con ciò anche avviata una sorta di inarrestabile deriva verso il particolarismo disordinato. Ciò che ne risulta è un’amministrazione gravata di molti compiti, distribuiti in modo da determinare frequentemente aree di sovrapposizione o, quantomeno, di interferenza di interessi e di fini in capo a soggetti pubblici distinti. Nel contempo, in epoca recente è emersa con la massima chiarezza l’insostenibilità economico-finanziaria di un sistema amministrativo di tal fatta e sono intervenute, dal livello costituzionale a quello legislativo, le note misure per l’equilibrio dei conti pubblici. Malgrado uno sforzo indubbiamente ben più articolato del legislatore, al momento l’effetto di maggiore evidenza risulta essere quello di una generalizzata riduzione delle risorse disponibili per i soggetti pubblici, piuttosto che di una razionale e sistematica riorganizzazione degli apparati in senso efficientistico. Tale fenomeno induce quindi i soggetti pubblici, impoveritisi nella loro dotazione organica e finanziaria, a perseguire forme di collaborazione nell’esercizio delle funzioni e dei compiti loro spettanti, ogni qual volta si prospettino possibili sinergie ed economie. Inoltre la via della cooperazione interamministrativa assume un particolare fascino, rispetto alle complessità, alle contrapposizioni ed ai conflitti che si ingenerano quando, invece, una pubblica amministrazione si vede costretta a ricercare prestazioni e servizi sul mercato attraverso contratti pubblici. Di qui l’interesse, fra l’altro, per le forme cd. di partenariato pubblico-pubblico a carattere orizzontale... (segue)
ITALIA - DOTTRINA
Festina lente. Considerazioni sui ritardi nell’elezione parlamentare dei giudici costituzionali
Antonino Amato (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
La democrazia digitale (o e-democracy) nello spazio cibernetico: inquadramento teorico e profili applicativi
Omar Caramaschi (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Considerazioni sulla forma di Stato europea
Alberto Lucarelli (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
L’equità intergenerazionale nel sistema delle fonti del diritto internazionale
Manfredi Marciante (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Articolo 11 della Costituzione, recente giurisprudenza e diritto dell'Unione europea. Una norma che “compare” e “scompare”?
Bruno Nascimbene (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Le sezioni staccate dei Tribunali Amministrativi Regionali tra soppressione e trasformazione “de iure condendo”
Vera Parisio (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Il mancato coordinamento tra programmazione dei fabbisogni e procedure di reclutamento dei professori e dei ricercatori universitari
Valentino Sticchiotti (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Colpa penale e telemedicina nel quadro degli obblighi di incriminazione nella CEDU
Gianmarco Bondi (16/12/2025)