Lo studio del diritto ambientale, quale branca del diritto amministrativo, esige una premessa di metodo tesa a mettere in luce come la disciplina giuridica dei suoi molti istituti costituisca l’approdo di quel “cammino che conduce alla realtà non solo scoprendola, ma addirittura creandola”. Non solo, infatti, il diritto ambientale “si atteggia fondamentalmente (…) come diritto di formazione giurisprudenziale”, nella misura in cui le regole scritte “tend[ono] generalmente a venire dopo, quasi come cristallizzazione di ciò che di volta in volta la giurisprudenza è andata elaborando”, ma il suo sviluppo è legato in gran parte all’evolvere in senso sempre più complesso della società. A questo riguardo, è possibile osservare – ad esempio - come storicamente l’attenzione del mondo giuridico per i rifiuti sia nata da impellenze concrete che nulla o poco avevano a che fare con l’interesse per la protezione e la tutela dell’ambiente tout court inteso. In origine, infatti – vale a dire quando il settore in questione era appannaggio esclusivo degli Stati nazionali – sono state pestilenze, epidemie e più in generale, motivi di ordine sanitario a destare l’interesse dei poteri pubblici nei confronti dei rifiuti, così come del resto è avvenuto per molti altri settori del diritto ambientale. Ciò ha fatto sì che per un lungo periodo i rifiuti fossero interessati da provvedimenti isolati, volti il più delle volte a gestire specifiche emergenze o comunque a dettare una disciplina parziale. Viceversa, è solo in tempi relativamente recenti che l’ambiente e, in particolare, “la materia dei rifiuti ha conosciuto una rapida evoluzione”, specialmente sotto la spinta del diritto europeo e della giurisprudenza della Corte di giustizia. L’analisi che segue, pertanto, intende offrire una ricostruzione in chiave storica e comparata della legislazione italiana ed inglese in materia di rifiuti. Nello specifico, prendendo le mosse dall’analisi delle fonti normative di matrice prettamente interna, lo studio intende indagare il grado di influenza della legislazione europea nella materia de qua e, per l’effetto, provare a mettere in luce le direttrici lungo cui Europa e Stati membri si stanno muovendo nel disciplinare il settore in argomento... (segue)
ITALIA - DOTTRINA
Festina lente. Considerazioni sui ritardi nell’elezione parlamentare dei giudici costituzionali
Antonino Amato (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
La democrazia digitale (o e-democracy) nello spazio cibernetico: inquadramento teorico e profili applicativi
Omar Caramaschi (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Considerazioni sulla forma di Stato europea
Alberto Lucarelli (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
L’equità intergenerazionale nel sistema delle fonti del diritto internazionale
Manfredi Marciante (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Articolo 11 della Costituzione, recente giurisprudenza e diritto dell'Unione europea. Una norma che “compare” e “scompare”?
Bruno Nascimbene (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Le sezioni staccate dei Tribunali Amministrativi Regionali tra soppressione e trasformazione “de iure condendo”
Vera Parisio (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Il mancato coordinamento tra programmazione dei fabbisogni e procedure di reclutamento dei professori e dei ricercatori universitari
Valentino Sticchiotti (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Colpa penale e telemedicina nel quadro degli obblighi di incriminazione nella CEDU
Gianmarco Bondi (16/12/2025)