Nella sentenza Kansas v. Nebraska and Colorado la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America si è pronunciata su di una disputa relativa ai diritti degli Stati membri sui bacini imbriferi. La controversia aveva invero ad oggetto il regime giuridico del Republican River Basin, la cui delimitazione geografica risultava identificata per il tramite di un compact interstatale concluso tra gli Stati del Kansas, del Colorado e del Nebraska. Non è la prima volta che la Corte Suprema giudica sulla titolarità e l’esercizio dei diritti degli Stati membri su quella che si definisce una «interstate waterway». Tuttavia, la sentenza in esame presenta taluni profili di particolare interesse – fra tutti, essa getta nuova luce sul ruolo dell’origine aggregativa del federalismo statunitense e sull’utilità di tale origine in sede di constitutional interpretation. Come detto, la Corte Suprema era già stata investita di questioni concernenti le tematiche in esame. Le ragioni che inducono a muovere dalla sentenza, quindi, non discendono dalla sua natura di case of first impression, ma riguardano le argomentazioni poste a fondamento della decisione. Da un lato, facendo applicazione della competenza di original jurisdiction espressamente riconosciuta in Costituzione alla Corte Suprema, tali ragioni attingono alla stessa origine aggregativa del sistema di giustizia costituzionale statunitense; dall’altro, attraverso il rapporto tra pattuizioni interstatali, legge federale ed esercizio della original jurisdiction, la Corte penetra nelle profondità dei meccanismi federativi che stanno alla base dell’ordinamento degli Stati Uniti d’America. Venendo alla sentenza in esame, va ricordato come la sottoscrizione del compact interstatale sopra richiamato getti le proprie radici nel secolo scorso: nel 1942, i tre Stati interessati dall’estensione del Basin negoziarono e ratificarono il Republican River compact, chiamato a regolare i diritti degli Stati e della Federazione sulle acque ivi originate. Nel 1943, come previsto dall’art. I, §10, cl. 3, della Costituzione – «No State shall, without the Consent of Congress, […] enter into any Agreement or Compact with another State, or with a foreign Power, or engage in War, unless actually invaded, or in such imminent Danger as will not admit of delay» – il Congresso diede poi la propria approvazione a tale accordo, così rendendo il compact una legge federale. Il compact ripartiva fra i tre Stati, secondo percentuali prestabilite, l’apporto ed il possibile utilizzo della «virgin water supply originating in the Republican River Basin», intendendo per tale «the water supply within the Basin […] undepleted by the activities of man». Tuttavia, a detta dello Stato ricorrente (Kansas), la costruzione, da parte dello Stato del Nebraska, di migliaia di pozzi idraulicamente connessi al Republican River e ai suoi affluenti avrebbe permesso a quest’ultimo di vedere illegittimamente incrementata l’allocazione idrica utilizzabile. Infatti, il consumo di acqua così realizzato avrebbe dovuto trovare la propria disciplina giustificativa in quanto previsto nel summenzionato compact, circostanza invece non verificatasi... (segue)
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