Dai dati forniti dalla Commissione Europea emerge che il Processo Civile Telematico (PCT), in Italia, è la più grande iniziativa di informatizzazione della giustizia in Europa. Il PCT, ovvero la digitalizzazione del processo civile mediante automatizzazione dei flussi informativi e documentali tra utenti esterni (Avvocati e ausiliari del Giudice) e uffici giudiziari, anche se realizzato attualmente solo per alcuni gradi di giudizio, ha indubbiamente perseguito, mediante l’utilizzo della tecnologia, l’obiettivo di assicurare un miglioramento della qualità della giustizia, dell’efficienza, della certezza del diritto, con una riduzione dei costi e dei tempi di durata dei procedimenti. Il nuovo formalismo processuale non ha tuttavia come scopo la creazione di nuove forme di tutela giurisdizionale, ma soltanto la regolamentazione della forma degli atti processuali e le modalità di accesso al sistema informatico civile. Il PCT non è, infatti, un nuovo tipo di processo civile caratterizzato da regole modificate, ma corrisponde all’introduzione di strumenti informatici nel tradizionale processo mediante istituzione, definizione e organizzazione delle modalità attraverso le quali i documenti giudiziari in formato elettronico vengono prodotti, depositati, notificati, consultati e utilizzati da soggetti pubblici (Personale di Cancelleria, Giudici, Ufficiali Giudiziari, Avvocatura dello Stato e delle Amministrazioni Pubbliche) e privati (Avvocati, Ctu, Ctp e delegati alla vendita) coinvolti nel processo. E’ riscontrabile pertanto un indiscutibile risparmio economico per l’Amministrazione Giudiziaria determinato dall’invio, da parte degli uffici giudiziari italiani, di comunicazioni telematiche a mezzo posta elettronica certificata, con l’abolizione di quelle cartacee. Va inoltre evidenziato il notevole contenimento dei costi per l’archiviazione dei fascicoli, alleggeriti dal peso degli atti cartacei, e l’indubbio recupero in termini di recupero di efficienza, non essendo ipotizzabile, ad esempio, lo smarrimento di atti e documenti, evenienze sinora non rare e che avevano un impatto estremamente negativo, oltre che sui tempi del processo, anche sulla sua stessa regolarità. Come è stato opportunamente osservato, il dominio del “cartaceo” condiziona pertanto la qualità del lavoro svolto all’interno dei tribunali, che si traduce in una continua manipolazione e movimentazione di carte, deprimendo sostanzialmente la qualità dell’apporto del personale interno, che ben altri contributi di intelligenza e competenza potrebbe offrire... (segue)
ITALIA - DOTTRINA
The Enforcement of Human Rights by Albanian Constitutional Judges: A Focus on Individual Constitutional Complaints in Civil Matters
Enkelejda Koka e Laert Sheme (15/01/2025)
ITALIA - DOTTRINA
L’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri ed il c.d. simul simul. Della fine del libero mandato parlamentare («Après moi le déluge!»)
Enrico Albanesi (14/01/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Il Comitato Nazionale per la Bioetica
Luca Di Majo (14/01/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Gli affidamenti sotto soglia di rilevanza europea nel nuovo codice dei contratti pubblici nei settori ordinari e speciali
Maura Mattalia e Alberto Marengo (14/01/2025)
ITALIA - DOTTRINA
La libertà di espressione artistica nell’industria audiovisiva: difficili confini tra necessaria tutela costituzionale e diritti dei terzi
Giulia Sulpizi (14/01/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Violazioni del GDPR e colpevolezza nella recente giurisprudenza della Corte di giustizia: note a margine delle sentenze Karantinas e Deutsche Wohnen
Fabio Balducci Romano (14/01/2025)
ITALIA - DOTTRINA
La protezione giuridica dei neurodati: i neurodiritti
M. Isabel Cornejo-Plaza, Roberto Cippitani e Vincenzo Pasquino (14/01/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Grandeur et faiblesses DE LA Convention de La Haye sur la coopération internationale dans l'enquête et la poursuite des crimes de génocide, des crimes contre l'humanité, des crimes de guerre et d'autr
Francesco Seatzu (14/01/2025)