I principi fondamentali sull'organizzazione e sulla gestione delle società a controllo pubblico

Ho interpretato il tema assegnatomi come invito a un contributo esegetico sull’art. 6 del T.U. sulle società a partecipazione pubblica. Perciò il contributo non corrisponderà interamente al titolo indicato nel programma del convegno, perché non muoverà dal tema “alto” della c.d. governance delle società pubbliche (cioè dall’esame delle modalità effettive di allocazione dei poteri decisionali nella gestione e nel governo della società), salvo occuparsi del tema per qualche accenno finale. Per contro, si cercherà di dare un’esegesi completa della disposizione, per ciò stesso debordando, per qualche particolare, dai limiti segnati nel titolo. La disposizione in commento ha una rubrica piuttosto enfatica, che designa come “principi fondamentali” sull’organizzazione e la gestione di società pubbliche una serie di regole organizzative, talora anche di dettaglio. Al di là dell’enfasi, la disposizione, nel suo complesso, tende a trasmettere un messaggio effettivamente “di principio”, nel senso che la gestione delle società pubbliche non deve essere esclusivamente ispirata al perseguimento della massimizzazione del profitto, ma deve essere investita di una “speciale responsabilità”; da qui l’imposizione di standard di condotta che, per le società private, rimangono invece puramente facoltativi. La rubrica parla di principi riguardanti l’ “organizzazione” o la “gestione”. In effetti, alcune norme (come quella sulla separazione strutturale del comma 1 e quella sull’organo di controllo interno di cui al comma 3, lett. b), riguardano propriamente l’organizzazione, mentre tutte le altre riguardano la gestione, o meglio criteri comportamentali a cui la società deve attenersi. Ma ovviamente nulla esclude che a queste regole comportamentali si colleghino strumenti organizzativi specifici, volti a garantire l’applicazione concreta di tali regole o a realizzarne l’eventuale evoluzione nel tempo... (segue)