Il tema della gestione dei rifiuti intercetta senz'altro più questioni tra loro inestricabilmente connesse. Innanzitutto ambiente e mercato. Ma anche, e più nello specifico, il quomodo dell'istituto del servizio pubblico, così come il tema della pianificazione territoriale e della partecipazione dei cittadini nei processi decisionali volti alla assunzione di decisioni cruciali per i territori in cui essi vivono o, ancora, quello pure altrettanto rilevante, della tutela dei diritti fondamentali. Simile intreccio è ancora più evidente se, come in questo caso, la tematica viene affrontata in chiave comparata, poiché in tale eventualità alle tante sfaccettature che l'argomento già di per sé presenta si aggiungono inevitabilmente le peculiarità proprie dei Paesi in esame e, dunque, dei rispettivi ordinamenti giuridici. Di qui il bisogno di operare talune scelte "di metodo". Scelte che implicano, seppur obtorto collo, delle rinunce ma che hanno una funzione fondamentale, vale a dire quella di mettere ordine nella vastità delle informazioni rinvenibili, consentendo all'interprete di individuare una o più chiavi di lettura dell'esistente. Orbene, quanto al caso di specie, essenzialmente tre sono le scelte metodologiche che hanno guidato la ricerca e che pertanto si impongono qui in via di premessa. La prima attiene al dato temporale e - convenendo con la più autorevole dottrina - muove dall'osservazione per cui il fiorire di una legislazione europea in tema di rifiuti ha costituito un vero e proprio spartiacque nella regolamentazione della materia (anche) a livello nazionale. L'avvento, intorno alla metà degli anni Settanta del secolo scorso, di una legislazione (allora) comunitaria in materia di rifiuti ha avuto infatti la capacità, non solo di assicurare una certa omogeneità tra le diverse discipline nazionali, ma soprattutto quella di favorire in molti casi addirittura la creazione stessa di una legislazione ad hoc per i rifiuti, laddove fino a quel momento essa mancava o era solo parziale o, ancora, aveva obiettivi altri rispetto a quelli di tutela propriamente ambientale. È questo, come vedremo, il caso dell'Italia, ma anche - ad esempio - della Francia e dell'Inghilterra... (segue)
ITALIA - DOTTRINA
Festina lente. Considerazioni sui ritardi nell’elezione parlamentare dei giudici costituzionali
Antonino Amato (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
La democrazia digitale (o e-democracy) nello spazio cibernetico: inquadramento teorico e profili applicativi
Omar Caramaschi (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Considerazioni sulla forma di Stato europea
Alberto Lucarelli (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
L’equità intergenerazionale nel sistema delle fonti del diritto internazionale
Manfredi Marciante (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Articolo 11 della Costituzione, recente giurisprudenza e diritto dell'Unione europea. Una norma che “compare” e “scompare”?
Bruno Nascimbene (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Le sezioni staccate dei Tribunali Amministrativi Regionali tra soppressione e trasformazione “de iure condendo”
Vera Parisio (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Il mancato coordinamento tra programmazione dei fabbisogni e procedure di reclutamento dei professori e dei ricercatori universitari
Valentino Sticchiotti (16/12/2025)
ITALIA - DOTTRINA
Colpa penale e telemedicina nel quadro degli obblighi di incriminazione nella CEDU
Gianmarco Bondi (16/12/2025)