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NUMERO 14 - 04/07/2018

 Lo 'sviluppo urbano sostenibile'

Fin dagli anni ’70 del Novecento, la consapevolezza che “il suolo è una risorsa limitata che si distrugge facilmente” ed “essenzialmente non rinnovabile” ha indotto (prima la Comunità Europea, poi) l’Unione Europea e il nostro legislatore ad includere la riduzione del consumo di suolo fra i fini del governo del territorio. Tale impostazione è culminata nella Comunicazione della Commissione Europea del 2011, che ha indicato l’obiettivo di azzerare il consumo di nuovo suolo entro il 2050. Il bilancio del consumo di suolo è tuttavia ancora “pesante”, in Italia e nell’Unione. Secondo dati recenti, in Italia ogni giorno viene impermeabilizzata in media una superficie di circa 55 ettari, mentre in Europa ogni anno vengono urbanizzati circa 1.000 km2 (cioè 100.000 ettari) di suolo, destinati alla costruzione di edifici e infrastrutture. Per far fronte a tale fenomeno, è stato in esame al Senato (dopo essere già stato approvato il 12 maggio 2016 dalla Camera dei Deputati) un disegno di legge sul consumo di suolo, mentre a livello regionale tale iniziativa è stata “anticipata” dalla l.reg. Abruzzo n. 24/2014, dalla l.reg. Toscana n. 65/2014 e dalla l.reg. Lombardia n. 31/2014. L’iniziativa legislativa statale e la legislazione regionale collimano nell’impianto di fondo. Esse, infatti, si affidano principalmente a quattro misure.., (segue)



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