La riflessione sui beni comuni si è diffusa nelle direzioni e nei luoghi più diversi, si insinua in vario modo nel dibattito dottrinario e si è candidata a divenire una via possibile per arginare gli abusi del soggetto pubblico sui beni strettamente funzionali al soddisfacimento di diritti fondamentali. In questo scenario il problema che si pone chi voglia prendere sul serio i beni comuni, è quello di chiedersi se possa esistere una qualche utilità nel sostenere l’introduzione di tale “nuova” categoria giuridica di beni, o se al di fuori di uno specifico involucro protettivo taluni beni essenziali rischino di essere annientati dalla voracità delle volontà individuali a scapito di diritti fondamentali. A tal fine, la riflessione che segue, cauta nel non ricadere in una retorica che non raramente ha inflazionato il tema, vuole ripensare alle categorie consolidate mettendole in discussione sull’orma di un sentiero già tracciato in dottrina... (segue)
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