
Abstract [It]: La crisi dei debiti sovrani nell’ordinamento sovranazionale determina l’accrescere del populismo e della tecnocrazia e si riverbera anche sul ridimensionamento dei valori della coesione sociale e della solidarietà. Oggetto della presente analisi è l’indagine di quegli interventi messi a punto dalle istituzioni europee per rivitalizzare la solidarietà europea quale antidoto allo sfaldamento e alla disgregazione dei valori fondativi del cammino comune, valorizzando anche il concetto di cittadinanza. L’attenzione si focalizza sul servizio civile europeo, istituito dal regolamento n. 2018/1475 e denominato “Corpo europeo di solidarietà”. L’istituto mira a stimolare le giovani generazioni di cittadini a mettersi in gioco partecipando a progetti in ambito sociale, attivando un “cambiamento nella società”, per rafforzare il valore della solidarietà, della coesione e dell’inclusione sociale in Europa. Come si cercherà di dimostrare, anche attraverso il confronto con l’omologo servizio civile nazionale, il Corpo europeo ha un impatto settoriale e limitato, in quanto è legato ad una concezione della solidarietà di matrice economica, prettamente volta a salvaguardare il mercato unico. Il servizio civile europeo, si discosta così, da quello nazionale (“universale”) che ha il proprio fondamento sul dovere di difendere la Patria. Detto dovere, da difesa armata diviene - in un processo che identifica la Patria con la Costituzione - partecipazione alla difesa dei valori costituzionali, primo tra tutti la solidarietà, liberando potenzialità e contenuti anche per il concetto di cittadinanza. La vocazione solidaristica prefigurata dal Corpo europeo, inoltre, coinvolge soprattutto gli individui, mentre ciò che appare urgente nel presente momento storico è il bisogno di implementare la solidarietà nelle relazioni tra gli Stati, anche ricorrendo alle tradizioni costituzionali nazionali. Queste ultime, infatti, possono fornire uno stimolo per uno sviluppo più generale del principio nel contesto sovranazionale.
Abstract [En]: Generated by sovereign debt crisis, the rise of technocracy and populism entailed a dramatic drop of solidarity and social cohesion among EU member states. In response to that, the European institutions attempted to provide affirmative action such as the European Solidarity Corps (ESC) program as defined by Regulation 2018/1475. This program mainly organizes volunteering activities for young Europeans in a wide array of socio-economic areas. In order to understand whether it represents or not a valid instrument to strengthen EU citizenship and integration, the current analysis focuses on the ESC way of functioning and the kind of solidarity involved in such a program. Furthermore it compares the Italian civil service, which is based on a general duty of solidarity as stated by article 2, and on a general idea of defense of the constitutional values, as stated in art. 52 of the Constitution, to the ESC, which is rather founded in the principle of economic (or competitive) solidarity. The latter is a characteristic of the EU integration project. Such a comparison shows significant analogies between the two programs that could lead to think of ESC as a form of European civil service. While ESC doesn’t appear to provide an exhaustive solution to the EU ongoing crisis, however it seems to revamp the general principle of solidarity, which is well present in the Italian Constitution as mentioned. The broader idea of solidarity as intended in the Italian Constitution could hopefully stimulate, and positively influence the debate on solidarity at the European level.
Sommario: 1. Delimitazione dell’oggetto di indagine. - 2. Il Corpo europeo di solidarietà come tentativo di rispondere alla crisi istituzionale dell’Unione. - 3. La cittadinanza come partecipazione quale fondamento del Corpo europeo. - 4. (segue): …tra solidarietà e “spinta” economica. - 5. Corpo europeo di solidarietà e servizio civile nazionale: due modelli a confronto. – 5.1. Il servizio civile universale come strumento di difesa della Patria. - 5.2. (segue): e come strumento di inclusione. - 6. Questioni aperte: il Corpo europeo e l’urgenza di ripartire da una concezione più ampia della solidarietà.
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