La libertà di espressione del ricorrente (art. 10 CEDU) è violata in conseguenza della pena detentiva irrogatagli dalle autorità turche, ai sensi dell’art. 299 del codice penale turco, per avere rilasciato dichiarazioni insultanti nei confronti del Presidente Erdogan mediante la condivisione di post su Facebook. La Corte rileva infatti che l’entità della pena (11 mesi e 20 giorni, dopo una detenzione preventiva di circa due mesi) e la sospensione della sua esecuzione per cinque anni disposta dalla corte giudicante costituiscono una ingerenza sull’esercizio del diritto alla libertà di espressione del ricorrente, la cui ragionevolezza non può giustificarsi con il carattere di specialità della disposizione applicata rispetto alle norme ordinarie in materia di diffamazione (art. 125 del codice penale turco).
Focus lavoro, persona, tecnologia - Contributi del 17 dicembre 2025
(16/12/2025)
Osservatorio di diritto sanitario
(16/12/2025)
Osservatorio di dicembre 2025
(13/12/2025)
Dossier 'Programma pluriennale di A/R n. SMD 16/2025, denominato ''Mid Life Upgrade sottomarini U212 1a serie e prolungamento vita operativa sottomarini classe Sauro IV serie'''
(09/12/2025)
Dossier 'Programma pluriennale di A/R n. SMD 25/2025, denominato ''Prosecuzione del programma sistema anti-droni per unità navali della Marina militare'''
(09/12/2025)