Abstract [It]: Il presente contributo si propone di analizzare come il reato di «abuso di ufficio» sia stato oggetto di rimaneggiamenti legislativi per conferire determinatezza alla disposizione incriminatrice e, di conseguenza, frenare l’opera estensiva della giurisprudenza. Oltre a considerare l’impatto assunto dal recente decreto-semplificazioni (d.l. n. 76/2020), ci si soffermerà, per un verso, sulla natura dello strumento di riforma e sul relativo «protagonismo» governativo, che, nell’insieme delle norme di semplificazione, ha inciso sul reato oggetto di approfondimento con lo scopo di frenare la c.d. «paralisi dell’amministrazione» e, per altro verso, si tenterà di prevedere la direzione verso cui sta virando la legislazione penale.
Title: The “new face” of the office abuse between simplification objectives and restarting needs
Abstract [En]: The paper aims to analyze the legislative reforms of the crime of «abuse of office», made to give certainty to the incriminating provision and to contain the extensive intent of case-law. In addition to considering the impact of the recent simplification-decree (d.l. no. 76/2020) the article addresses the nature of the legislative instrument of reform and the relative governmental «protagonism» which has affected the crime under study with the aim of containing the so-called «paralysis of the administration» and tries to predict the direction in which the criminal legislation is turning.
Parole chiave: Abuso d’ufficio, Emergenza, Ripresa, Populismo, Sussidiarietà
Keywords: Abuse of office, Emergency, Recovery, Populism, Subsidiarity
Sommario: 1. Premessa. 2. L’incidenza del decreto-semplificazioni sull’ipotesi di abuso di ufficio. 3. La questione di legittimità costituzionale dell’art. 23 d.l. n. 76 del 2020: un’occasione per tornare sui presupposti del decreto-legge. 4. Il frequente ricorso al decreto-legge e la radicata «invisibilità» del Parlamento. 5. Dal diritto penale come «centro di rotazione» del sistema a un (tentato) ritorno del diritto penale extrema ratio.
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