TAR LOMBARDIA, Sentenza n. 3617/2024, Si può accedere solo a documenti formati e che siano a disposizione della PA

Accesso – documenti – mancato ritrovamento – esclusione

Pres. M.A. Russo, Est. S.C. Cozzi – Sviluppo immobiliare Corio s.r.l. (avv.ti M.A. Bazzani, D. Ziglioli e F. Naccari Milana) c. Comune di Peschiera Borromeo (avv. S. Motta)

La società Sviluppo Immobiliare Corio s.r.l. ha formulato al Comune di Peschiera Borromeo istanza di accesso agli atti avente ad oggetto la documentazione afferente al fascicolo avviato riguardante la titolarità e la determinazione dell’importo dovuto per il Piano di lottizzazione convenzionata del Comune. L’interesse sotteso all’istanza si ricollega al fatto che la Società ritiene di aver diritto alla restituzione di una parte degli oneri di urbanizzazione versati per la realizzazione di un intervento di lottizzazione eseguito in attuazione di un risalente piano attuativo.

Avverso il diniego del Comune, che ha dichiarato di non aver trovato la risalente documentazione richiesta, la Società ha agito in giudizio.

Il Collegio ha ritenuto il ricorso infondato. Secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, il diritto di accesso ha ad oggetto documenti formati e quindi venuti ad esistenza che si trovino nella certa disponibilità dell’amministrazione, non potendo l'esercizio di tale diritto o l'ordine di esibizione impartito dal giudice, alla luce del principio generale per cui “ad impossibilia nemo tenetur” e per evidenti ragioni di buon senso, riguardare documenti non esistenti o mai formati (cfr. Consiglio di Stato sez. V, 7 ottobre 2021, n. 6713; T.A.R. Lazio Roma, sez. III, 8 aprile 2022, n. 4182). L’onere motivazionale diventa rafforzato ove sia certo che i documenti di cui si chiede l’accesso esistano ma non siano stati trovati perché smarriti.

Sebbene la nota del Comune sia sintetica, dalla stessa si evince che l’amministrazione ha effettuato una ricerca presso i propri archivi, che ha prodotto un esito negativo: tali indicazioni sono sufficienti a giustificare un diniego, non versandosi nell’ipotesi di smarrimento di documenti di cui sia certa la formazione e l’esistenza, per cui sussisterebbe l’onere motivazionale rafforzato.