Consiglio di Stato, Sentenza n. 5750/2024, Sul diritto di accesso del consigliere comunale agli atti delle procedure concorsuali indette dall’ente locale

Pres. Lotti, Est. Manca - A. Rizzuti (avv. G Pompilio) c. Comune di Santa Severina (avv. G. Pitaro)

Diritto di accesso del consigliere comunale - concorso a pubblico impiego – funzione di controllo

Una consigliera comunale contestava il silenzio serbato dal Comune di Santa Severina sull’istanza di accesso agli atti relativi a tre procedure concorsuali svolte dall’amministrazione comunale.

Respinto il ricorso in primo grado, nel presupposto che gli atti richiesti non sarebbero stati strumentali (i.e. utili) allo svolgimento delle funzioni connesse alla carica, la consigliera interponeva appello.

Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello ricondando, in primis, che l’accesso agli atti esercitato dal consigliere comunale ha natura e caratteri diversi rispetto alle altre forme di accesso, esprimendosi in un non condizionato diritto alla conoscenza di tutti gli atti che possano essere di utilità all’espletamento delle sue funzioni; ciò anche al fine di permettere di valutare la correttezza e l’efficacia dell’operato dell’amministrazione, nonché per esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio e per promuovere tutte le iniziative che spettano ai singoli rappresentanti del corpo elettorale locale.

Il Collegio ha altresì precisato che dal termine «utili», contenuto nell’articolo 43 d.lgs. n. 267 del 2000, non può conseguire alcuna limitazione al diritto di accesso dei consiglieri comunali, poiché tale aggettivo comporta in realtà l’estensione di tale diritto di accesso a qualsiasi atto strumentale all’esercizio delle funzioni.

Nella specie, il nesso strumentale si giustifica con l’esigenza di conoscenza degli atti relativi a procedure di assunzione di pubblici dipendenti proprio al fine di eventualmente poter esercitare le funzioni di controllo (mediante interrogazioni, mozioni, interpellanze, ordini del giorno o altra iniziativa che il consigliere ritenga di proporre nel corso del suo mandato) nei confronti degli organi politico-amministrativi.