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NUMERO 19 - 16/07/2025

 Il regime giuridico delle basi NATO e USA in Italia tra prassi segrete e vincoli costituzionali

Prima del 12 giugno esistevano già segnali preoccupanti per la sicurezza globale ma caratterizzati dalla lontananza del pericolo di coinvolgimento del bacino del Mediterraneo. Quasi impercettibilmente l’area del conflitto si è avvicinata all’Italia. Pensiamo dapprima agli attacchi di Israele ad UNIFIL in Libano o quindi alla missione Aspides nel Mar Rosso o alle turbolenze in Libia. L’improvviso coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto fra lo stato di Israele e la Repubblica islamica dell’Iran il 12 giugno ha posto l’interrogativo circa la posizione dell’Italia, in quanto considerata alleata degli Stati Uniti. Da qualcuno è stato teorizzato che l’intervento diretto degli USA in Iran avrebbe potuto portarci la guerra in casa anche se la politica e i mezzi di informazione hanno trattato questo intervento come distante da noi. Comunque, in via teorica, non si è escluso che l’Iran avrebbe potuto tentare di colpirci in quanto alleati degli Stati Uniti. In particolare avrebbe potuto colpire le basi nato in Italia. Questa, bene inteso, è rimasta come mera congettura. È comunque noto che il Governo ha adottato tutte le misure prudenziali possibili per proteggere i nostri militari presenti in aree a rischio del Medio Oriente, come pure misure idonee ad evitare possibili attacchi terroristici presso le sedi istituzionali da parte di soggetti collegati all’islamismo radicale. È apparsa al momento non inappropriata la riesumazione della questione del regime delle basi militari NATO e statunitensi in Italia… (segue)



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