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NUMERO 11 - 28/05/2014

 Le elezioni europee 2014 in Slovenia: un euroscetticismo silenzioso

La Slovenia festeggia quest’anno i dieci anni dall’ingresso nell’Unione europea nel 2004 e i cittadini sloveni si recano alle urne per la terza volta dopo il 2004 e il 2009. La Slovenia, paese che occupa 20.273 km2 con una popolazione di 2 milioni di abitanti, ha ottenuto un seggio in più rispetto alle precedenti elezioni, passando da sette a otto deputati sul totale 751 seggi totali del Parlamento europeo. La legge elettorale prevede un sistema di assegnazione dei voti in seggi non maggioritario, con utilizzo della formula matematica del metodo D’Hondt senza soglie di sbarramento. Tale sistema permette anche ai partiti minori di ottenere una rappresentanza al Parlamento e l’effetto proporzionale è aumentato dalla decisione di assegnare i seggi in un collegio unico nazionale. La strutturazione della scelta degli elettori è aperta con la possibilità di esprimere un solo voto di preferenza. La grande novità introdotta dal governo in carica all’inizio del 2014 è stata la possibilità di affiancare al simbolo del partito nazionale quello del partito europeo di affiliazione, per creare un circuito di rappresentanza e di legittimità diretto tra le forze politiche nazionali e le forze politiche europee. In questo senso, il governo sloveno ha dato seguito a un invito rivolto dalla Commissione europea a rendere queste elezioni più democratiche e con maggiore partecipazione... (segue)



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