NORMATIVA [25]
GIURISPRUDENZA [22]
DOCUMENTAZIONE [16]
Il 2 ottobre si terrà in Irlanda l’atteso nuovo referendum sul Trattato di Lisbona. Per incoraggiare la popolazione irlandese a partecipare alla consultazione e per sollecitarne una risposta positiva, il governo irlandese ha spiegato ai suoi cittadini in modo dettagliato le novità del Trattato e le garanzie che l’Irlanda ha ottenuto dopo l’esito contrario del primo referendum al Vertice di Bruxelles di giugno 2009. Sono in attesa dell’esito referendario irlandese Polonia e Repubblica Ceca, le cui perplessità sul Trattato sono note. Nonostante le iniziative assunte e la pressione delle cancellerie europee, i sondaggi non sembrano incoraggianti. In vista di questa scadenza la sentenza del BVerfG del 30 giugno scorso (commentata nel n. 14 di questa Rivista) permette di rilanciare alcune questioni fondamentali per il futuro dell’Unione. In Germania ha portato il Parlamento a mettere rapidamente a punto alcuni testi legislativi per definirne in modo efficace il “ruolo comunitario” alla luce della sentenza: naturalmente occorre ora attendere cosa pensa il BVerfG di tali novità legislative. La sentenza ha generato un dibattito molto intenso sul piano dottrinale e politico, nell’ambito del quale le maggiori perplessità sono state manifestate proprio all’interno dei confini tedeschi, dove il BVerfG è stato accusato, anche in modo netto, di antieuropeismo. La pronuncia presenta dei contenuti di grande interesse in relazione alla questione della realizzazione di un’autentica democrazia in Europa nella prospettiva di una sua “costituzionalizzazione”, tema al quale sono dedicate queste pagine. Il dibattito sul punto lascia intravedere un’Europa che ... (segue)
Mi sia consentito riprendere parte dei miei scritti sul tema della Provincia, di cui l’ultimo è stato pubblicato su “Civiltà Europea” diretta dal prof. G. Valditara dell’Università Europea di Roma.
La semplificazione ed il miglioramento della qualità della regolazione sono da tempo oggetto di specifiche politiche legislative, in Italia come in molti ordinamenti giuridici stranieri.
L’argomento scelto dagli organizzatori di questo Convegno è di estrema attualità. Stiamo indubitabilmente attraversando un momento di grandi trasformazioni della società, che inevitabilmente si riflette sul rapporto tra pubblica amministrazione (o, per meglio dire, pubbliche amministrazioni) e amministrati. Cambia, di conseguenza, anche il ruolo del giudice amministrativo, che, come è stato ripetutamente sottolineato, non si connota più soltanto come il giudice del potere, ma anche... (segue)
L’Europa conosce oggi molteplici modelli di Stato sociale: attraverso uno sguardo d’insieme, infatti, risulta possibile affermare che i diritti fondamentali contemplati nelle Costituzioni europee abbiano storicamente dato origine a due paradigmi: uno marcatamente sociale, rappresentato soprattutto dalla Costituzione italiana e da quella tedesca, e uno più individualistico e recente, individuabile, nella sua origine, nel modello della Carta di Nizza. Quest’ultima costituisce il tentativo di ricognizione dei diritti “derivanti dalle tradizioni costituzionali e dagli obblighi internazionali comuni agli Stati membri” e ha preteso di porsi quale compendio fondamentale dei diritti riconosciuti ai cittadini europei... (segue)