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FOCUS - Human Rights N. 1 - 01/05/2019

 L'evoluzione del diritto all'abitazione: i Rapporti del Relatore speciale delle Nazioni Unite

Il perdurare della crisi economica e finanziaria, inizialmente manifestatasi come bolla speculativa nel mercato immobiliare nordamericano, e che da più di dieci attanaglia i sistemi produttivi e i mercati dei capitali di tutti i principali Paesi del mondo, pone diversi interrogativi circa le norme in materia di diritti umani. Alcune tra le più gravi conseguenze della difficile congiuntura riguardano il rispetto e l’attuazione da parte degli Stati dei diritti economici, sociali e culturali e, conseguentemente, il loro godimento da parte delle persone fisiche che si trovano sul loro territorio. Dai massicci tagli ai sistemi nazionali di welfare imposti dal ciclo sfavorevole, sono derivati diffusi fenomeni di disoccupazione, grave perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni, difficoltà di ottenere alloggi dignitosi, accedere a livelli minimi di assistenza medica e ricevere un’istruzione adeguata. Si tratta di altrettanti casi in cui la capacità degli Stati parti contraenti di sistemi multilaterali di protezione dei diritti umani è stata messa alla prova circa il rispetto di norme internazionali sui diritti dell’uomo in campo sociale. Al tempo stesso, tuttavia, i succitati fenomeni rappresentano pure la cartina di tornasole del grado di effettività di quelle disposizioni e della loro idoneità a tutelare le situazioni giuridiche soggettive di soggetti spesso in posizione svantaggiata. In un tale contesto economico, sociale e giuridico pare opportuno indagare sull’attualità e le prospettive del diritto ad un’abitazione adeguata, definito come «…the right of every woman, man, youth and child to gain and sustain a secure home and community in which to live in peace and dignity» e che appare minacciato da massicce espropriazioni forzate e sgomberi (c.d. forced evictions), da politiche discriminatorie nell’attribuzione degli alloggi rispetto agli immigrati o alle minoranze etniche, ma anche dalle conseguenze di disastrosi fenomeni naturali ed eventi climatici su larga scala. Se l’esercizio del diritto all’abitazione deve consentire di ridurre le disuguaglianze sociali contribuendo all’obiettivo di perseguire uno sviluppo urbano sostenibile, la sua analisi sembra imporsi alla luce di alcuni elementi di attualità per i diritti umani: simbolici, per un verso (i settant’anni di vita della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (DUDH), e i primi cento anni di vita dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), uno dei più noti Istituti specializzati dell’ONU); normativi, per altro verso: la recente presentazione del rapporto del Relatore speciale sul diritto all’alloggio adeguato, che fa seguito a una prassi quasi ventennale di questo organo; l’approssimarsi del ciclo di valutazione del rapporto periodico che l’Italia presenterà al Comitato per i diritti economici, sociali e culturali (Comitato DESC) previsto per il 2019; l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile... (segue)



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