
Nella storia del Sahara occidentale la colonizzazione spagnola è stata un evento di particolare rilevanza, in quanto ha creato un’entità statale e un’identità nazionale, prima inesistenti, portando alla sedentarizzazione tribù di berberi che conducevano una vita nomade. La subordinazione alla Corona spagnola è stata il presupposto per l’inserimento del Sahara all’interno della lista dei c.d. territori non autonomi. Alla fine degli anni ’60 hanno avuto vita i primi movimenti finalizzati alla liberazione del Sahara dal giogo coloniale, che nel 1973 si sono riuniti nel Fronte Polisario, partito che oggi governa il Sahara occidentale e i cui membri lo rappresentano agli occhi della comunità internazionale. Per avere un consulto legale sulla questione saharawi, l’Assemblea generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) richiese un parere consultivo alla Corte internazionale di Giustizia (CIG), finalizzato a ottenere chiarimenti sullo status del Sahara occidentale. La CIG rispose che il Sahara occidentale non poteva essere considerato una terra nullius, cioè non appartenente a nessuno, e che i legami giuridici preesistenti tra il Sahara e Marocco e Mauritania non potevano essere ritenuti un ostacolo all’applicazione del principio di autodeterminazione da parte del popolo saharawi. Il confinante Marocco ha sempre avuto delle mire espansionistiche nei confronti del Sahara occidentale, mire che si sono concretizzate il 5 novembre 1975 con la c.d. marcia verde, un’imponente migrazione di massa, composta da inermi cittadini, il cui scopo era di sfidare il governo guidato da Francisco Franco, ormai negli ultimi mesi della sua vita. Il delicato momento storico ha impedito alla Spagna di reagire con fermezza, anzi nel giro di una ventina di giorni la Spagna ha intavolato delle trattative con Marocco e Mauritania allo scopo di cedere la propria colonia agli ultimi due, stipulando il 14 novembre 1975 i c.d. Accordi tripartiti di Madrid, che prevedevano la divisione del Sahara in due parti, una settentrionale e una meridionale, assegnate rispettivamente a Marocco e Mauritania. Il Fronte Polisario ha reagito immediatamente, dichiarando guerra alla Mauritania e infliggendole pesanti sconfitte, tanto da costringerla a una frettolosa pace il 5 agosto 1979, che prevedeva la restituzione al Sahara occidentale della parte del suo territorio acquisito dalla Mauritania, nonché il suo riconoscimento a livello internazionale da parte di quest’ultima… (segue)
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