
L’Agcom ha concluso una controversia tra operatori respingendo la richiesta di Uno Communications di ordinare a Telecom Italia il pagamento del corrispettivo per il servizio di raccolta del traffico da utenti di Telecom Italia verso numerazioni non geografiche di Uno Communications, che Telecom Italia aveva sospeso a seguito di alcune anomalie riscontrate nel traffico da cui erano derivati tali importi.
In particolare, l’Agcom ha riconosciuto la legittimità della scelta di Telecom Italia di sospendere il pagamento in questione poiché i riscontri delle autorità giudiziarie (contenute tra l’altro in un decreto di citazione in giudizio e nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari) avevano concluso che effettivamente alcuni armadi di strada di Telecom Italia erano sono stati manomessi effettuare chiamate dalle linee di ignari clienti di Telecom Italia verso le numerazioni di Uno Communications.
Inoltre, il contratto sottoscritto da Telecom Italia e Uno Communications prevedeva espressamente la facoltà di Telecom Italia di sospendere i pagamenti delle somme oggetto di frode in presenza di “evidenze documentali” di comportamenti fraudolenti posti in essere a danno dei clienti finali o di Telecom Italia, oppure quando esistono rischi oggettivi di comportamenti fraudolenti a danno di una parte o dei suoi clienti.
Con nota di V.M.
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