La recente legge regionale dell’Emilia Romagna, n. 19/2016, riguardante la disciplina dei “Servizi educativi per la prima infanzia”, riaccende un dibattito in realtà mai effettivamente sopito, poiché condiziona l’accesso a tali servizi all’adempimento degli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente (art.6, comma 2). Dunque, in assenza di un intervento legislativo nazionale che uniformi l’atteggiamento istituzionale dinanzi al fenomeno della mancata vaccinazione dei minori, si registra l’iniziativa autonoma di Regioni particolarmente sensibili alle esigenze della collettività che, al fine di “preservare lo stato di salute sia del minore, sia della collettività con cui il medesimo viene a contatto”, introducono in via amministrativa un sostanziale onere a carico dei genitori. La mancata vaccinazione, infatti, impedirà di poter iscrivere i minori presso gli asili regionali sia pubblici che privati, accreditati o autorizzati all’erogazione del servizio educativo, costringendo evidentemente i genitori ad una diversa e più gravosa organizzazione famigliare che sostenga la decisione assunta, effettivo strumento persuasivo non dichiarato della norma. Le vaccinazioni obbligatorie sono un presidio preventivo fondamentale, ascritto al catalogo dei LEA, recentemente aggiornato con Dpcm, firmato il 12 gennaio 2017, che, in parallelo con il mutamento delle condizioni di vita, soprattutto igieniche e alimentari, della popolazione, hanno permesso di ridurre in maniera assai significativa sia il numero delle patologie, sia la mortalità infantile. Esse rappresentano un intervento della Sanità pubblica che si prefigge di tutelare l’individuo e la collettività, ed è proprio per tale motivo che si considerano perfettamente riconducibili nell’alveo dell’art. 32, comma 2, Cost. In tal senso, quindi, l’obbligo vaccinale a scopo profilattico risulta inquadrabile nell’ambito dei trattamenti sanitari previsti come obbligatori dalla vigente normativa relativa alla prevenzione ed al trattamento delle malattie infettive e diffusive, così come attualmente elencate, ai sensi dell’art. 253 T.U.L.S., dal Decreto Ministeriale del 15 dicembre 1990... (segue)