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FOCUS - Human rights N. 2 - 17/05/2013

 Durban 2 e le prospettive del multilateralismo per la tutela dei diritti umani

Come ha osservato la stampa internazionale, per l’Alto Commissario ai diritti umani, Navanethem Pillay, e per il Segretario generale dell’ONU, Ban Ki Moon, la Conferenza di Ginevra (Durban 2), che aveva il compito di valutare i progressi compiuti dalla riunione svolta in sud Africa nel settembre 2001, è stata un successo.
All’indomani dello show antisemita di Ahmadinejad il documento conclusivo ha avuto il voto positivo non solo dei paesi africani, dei non allineati e di quelli dell’OCI (Organizzazione della Conferenza Islamica), ma anche della grande maggioranza dei paesi europei.
Questa conclusione unanime della Conferenza è avvenuta su una risoluzione dalla quale sono stati cancellati quei paragrafi che, nella bozza sottoposta alla prima discussione, avevano sollevato la protesta e l’opposizione di tutti i paesi occidentali, e non solo di quelli. Si trattava, come è noto, dei paragrafi che riguardavano Israele e il conflitto in Medio Oriente, la “diffamazione” delle religioni, la repressione della omosessualità. Rimane un richiamo a un documento ambiguo come quello approvato a Durban a conclusione della Conferenza del 2001, peraltro con il voto favorevole dell’Italia, rappresentata allora come oggi da un governo di centro destra.
Con una diversa coerenza nel corso dei lunghi negoziati gli Stati Uniti, che avevano a suo tempo respinto quelle conclusioni, hanno fatto di questo punto il centro della loro posizione.
Conviene tuttavia ricordare che quella dell’Amministrazione USA è stata una posizione più aperta al confronto che in passato e che, semmai, la novità della sua posizione è stata costituita da un segnale di ritorno all’attenzione e all’impegno verso istituzioni dell’ONU in passato rifiutate.
Se infatti il 27 febbraio il portavoce del Dipartimento di Stato, Robert Wood, annunciava il ritiro della delegazione americana dalla trattativa per Durban 2, una settimana dopo – il 4 marzo – l’ambasciatore Storella dichiarava che gli Stati Uniti ritornavano, dopo molto tempo e sia pure come semplici osservatori, al Consiglio dei Diritti Umani a Ginevra. E le motivazioni con le quali questa scelta è stata sostenuta fanno capire che si è in presenza di una posizione nuova.

(segue)


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Francesca Piazza, La Durban Review Conference (Ginevra, 20-24 aprile 2009)
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Enrico Pianetta, A proposito di Durban II
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