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FOCUS - Il sistema di protezione giurisdizionale nell'UE N. 3 - 03/09/2018

 La procedura legislativa per la nuova riforma dello Statuto della Corte di giustizia dell'Unione europea

Il 26 marzo 2018 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha presentato una richiesta, conformemente all’art. 281, secondo comma, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) diretta a modificare il protocollo n. 3 del proprio Statuto. Destinatari della richiesta sono, ovviamente, i co-legislatori dell’Unione europea, vale a dire il Parlamento europeo e il Consiglio che dovrebbero adottare il regolamento proposto secondo la procedura legislativa ordinaria di cui all’art. 294 TFUE. Come precisato nella lettera inviata nella stessa data dal Presidente della Corte di giustizia al Presidente del Parlamento europeo, «questa domanda si articola attorno a tre assi principali consistenti, in primo luogo, nel trasferire al Tribunale la competenza di principio a statuire, in primo grado, sui ricorsi per inadempimento fondati sugli articoli 108, paragrafo 2, 258 e 259 TFUE, in secondo luogo, nell’attribuire alla Corte di giustizia il trattamento dei ricorsi di annullamento collegati alla mancata esecuzione adeguata di una sentenza pronunciata da quest’ultima a titolo dell’articolo 260 TFUE e, in terzo luogo, nell’istituire, per determinate categorie di impugnazioni, un procedimento preventivo di ammissione. Inoltre, la domanda contiene una proposta di coordinamento terminologico». Nella sua lettera, il Presidente della Corte precisa altresì che la «domanda mira a sfruttare tutte le potenzialità offerte dalla riforma dell’architettura giurisdizionale dell’Unione europea e riveste, a tale titolo, un’importanza particolare per i cittadini, i quali attendono dalla Corte di giustizia e dal Tribunale una tutela giurisdizionale della massima qualità». La richiesta della Corte di giustizia si inserisce nel contesto delle modifiche già apportate nel 2015 e nel 2016 all’architettura giurisdizionale dell’Unione europea, caratterizzate segnatamente dall’aumento dei giudici del Tribunale nel periodo compreso tra la fine del 2015 e il 1° settembre 2019 e dal trasferimento al Tribunale della competenza a pronunciarsi sulle controversie tra l’Unione e i suoi agenti a norma dell’art. 270 TFUE. Nel contesto della legislazione summenzionata, il legislatore dell’Unione europea ha chiesto alla Corte di giustizia di ricevere due relazioni, ognuna corredata, se del caso, di richieste di modifica delle pertinenti disposizioni dello Statuto della Corte. In particolare, una di queste relazioni deve trattare del funzionamento del Tribunale, della sua efficienza, della necessità ed efficacia dell’aumento del numero dei giudici, dell’utilizzazione e dell’efficienza delle risorse e dell’eventuale istituzione di ulteriori sezioni specializzate e/o dell’attuazione di altre modifiche strutturali. Il presente contributo si limita ad esaminare la procedura legislativa (ordinaria) applicabile alla nuova richiesta di riforma dello Statuto della Corte di giustizia, provando a fornire, segnatamente, qualche elemento specifico riguardante l’inizio dei lavori legislativi all’interno del Parlamento europeo. In tale contesto si prende in considerazione il ruolo delle commissioni parlamentari coinvolte e la prassi usualmente d’applicazione… (segue)



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