Il mercato del credito nelle Regioni esercita una funzione rilevante per il progresso armonioso dei territori di riferimento. Anche la Costituzione assegna al servizio del credito un ruolo di promozione dello sviluppo economico. Le Regioni, sia a statuto speciale sia a statuto ordinario, intraprendono delle azioni in tal senso, considerando il nesso di strumentalità tra le materie del credito e le materie di competenza regionale. Con la crisi economica che ha colpito i mercati internazionali e nazionali è emersa, in modo ancora più evidente, la necessità di una riflessione e di una proposta sul ruolo che il soggetto pubblico può svolgere per la crescita del sistema economico, con una crescente rilevanza e criticità del ruolo della finanza pubblica chiamata sia a contribuire allo sviluppo economico che a risanare i bilanci pubblici. In questo contesto assumono rilevanza le iniziative promosse dalle Regioni nel settore del mercato del credito. Tra gli strumenti a loro disposizione ci sono le società finanziarie regionali, soggetti partecipati dalle Regioni attraverso le quali queste ultime, molto spesso, gestiscono i fondi di garanzia costituiti proprio a servizio del credito. L’interesse per queste società, dunque, scaturisce dalla necessità delle Regioni di promuovere iniziative per lo sviluppo socio-economico del proprio territorio, anche attraverso questi soggetti, sovente creati con apposite leggi regionali e che sono lo strumento per l’attuazione delle politiche economiche e finanziarie delle Regioni e rappresentano un sistema alternativo al credito ordinario. Si tratta di soggetti che attualmente sono al centro di un importante processo di riordino, ex art. 106 del Testo unico bancario, in relazione al tema dei controlli da parte della Banca d’Italia. Inoltre, la materia è interessata dalla riforma delle società partecipate pubbliche prevista dalla legge delega 7 agosto 2015, n. 124: nella sua versione preliminare, il decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175 “Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica”, se non fosse stato opportunamente emendato, avrebbe potuto avere un impatto negativo proprio sulle società finanziarie regionali e sulla loro operatività. Obiettivo del presente capitolo è analizzare tali tipologie di società partecipate pubbliche, indagando sui vari modelli operativi e sul loro ruolo di attori dello sviluppo nel panorama creditizio regionale in un’ottica di governo multilivello, mettendone in luce l’aspetto giuspubblicistico e la collocazione nel contesto della forma di stato regionale e della regolazione economica.
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